Adorabili laici ‘intolleranti’


Pubblicato in Cultura e società e Religioni e sètte
18 Gennaio 2008
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Pove­ra pic­co­la inno­cen­te chie­sa, ridot­ta al silen­zio da un mani­po­lo di con­te­sta­to­ri intol­le­ran­ti e vio­len­ti! Così ovvia­men­te è sta­ta let­ta da tan­ti cre­den­ti cat­to­li­ci la noti­zia del­la man­ca­ta visi­ta del papa alla Sapien­za di Roma, e quel che è peg­gio da tan­ti poli­ti­ci e intel­let­tua­li che lai­ci si con­si­de­ra­no.
Ma è anda­ta vera­men­te così? Dav­ve­ro si è trat­ta­to di un attac­co inde­bi­to, di un distor­to sen­so di lai­ci­tà, di ver­go­gno­sa cen­su­ra?

Con­si­de­ran­do che si è trat­ta­to di una *pro­te­sta* (legit­ti­mo dis­sen­so), i cui moti­vi sono *fon­da­ti* (e non ideo­lo­gi­ci), e che la deci­sio­ne di non veni­re è sta­ta pre­sa dal papa stes­so (men­tre in uni­ver­si­tà lo aspet­ta­va­no), chia­ra­men­te NO.
Ma è quel­lo che voglio­no *far­ci cre­de­re*, quel­la è l’i­dea che è pas­sa­ta, attra­ver­so una infi­da rilet­tu­ra dei fat­ti e del­le opi­nio­ni. Si trat­ta di una vera e pro­pria tec­ni­ca di pro­pa­gan­da, di truc­chi del­la comu­ni­ca­zio­ne inten­zio­nal­men­te usa­ti, che va al di là del­la per­so­na­le inter­pre­ta­zio­ne per far­si fazio­so stru­men­to di con­qui­sta. Lo sco­po: divi­de­re i buo­ni dai cat­ti­vi, met­ter­si dal­la par­te dei buo­ni e deni­gra­re i ‘cat­ti­vi’, non pri­ma però di aver rove­scia­to il sen­so del­le cose.

Se que­sto è vero, è neces­sa­rio da par­te nostra esser­ne con­sa­pe­vo­li, per­ché que­sta cat­ti­va infor­ma­zio­ne for­ma le opi­nio­ni e le coscien­ze.

Attra­ver­so le paro­le di alcu­ni fra quel­li che han­no scrit­to del fat­to, ecco la mia ana­li­si.

Un edi­to­ria­le del radi­ca­le Fran­ce­sco Pul­lia spie­ga bene:

E ades­so cosa sta acca­den­do die­tro l’imbellettamento? Si sta veri­fi­can­do sem­pli­ce­men­te quel­lo che da sem­pre denun­cia­mo, e cioè che la poten­te mac­chi­na da guer­ra vati­ca­na, con gran­de argu­zia e raf­fi­na­tez­za, non per­de occa­sio­ne per ricor­re­re al pro­prio poten­te appa­ra­to pro­pa­gan­di­sti­co e chia­ma­re all’adunata.
Chi segue il cal­cio cono­sce bene epi­so­di in cui un attac­can­te fa di tut­to per esse­re atter­ra­to in area di rigo­re avver­sa­ria, arri­van­do, qua­lo­ra non rie­sca nell’intento, addi­rit­tu­ra a simu­la­re il rice­vi­men­to di un fal­lo pur di gua­da­gna­re, ovvia­men­te con la com­pli­ci­tà arbi­tra­le, un bel cal­cio di rigo­re. Ad esal­tar­ne ed incen­sar­ne la pro­dez­za ci pen­se­ran­no, poi, i cro­ni­sti spor­ti­vi. E’ quan­to è avve­nu­to, né più né meno, alla Sapien­za. Tut­to dà l’impressione d’essere sta­to orche­stra­to con accor­ta regia.
Tut­to si è veri­fi­ca­to in quat­tro tem­pi: l’invito, la rinun­cia (deci­sa, si badi, uni­la­te­ral­men­te), l’indotto, cer­ca­to ed enfa­tiz­za­to mar­ti­rio media­ti­co (con paral­le­la glo­ri­fi­ca­zio­ne), la con­vo­ca­zio­ne dell’adunata. Ci si è mos­si dav­ve­ro con mae­stria gra­zie anche all’apporto di un mon­do poli­ti­co e gior­na­li­sti­co schie­ra­to in manie­ra com­pat­ta, mol­to devo­to (in sen­so mon­da­no, di osse­quio e rive­ren­za al pote­re, agli ori, al mer­ci­mo­nio) e nient’affatto reli­gio­so.
E ades­so? Ades­so, gra­zie alla vicen­da uni­ver­si­ta­ria, le quo­ta­zio­ni d’Oltretevere subi­ran­no, c’è da scom­met­ter­lo, un’impennata, un ulte­rio­re rial­zo. Tut­to come si spe­ra­va, com’era pro­gram­ma­to. (…)
Ma, poi, scu­sa­te, che cosa è real­men­te suc­ces­so?
Il papa ha deci­so di non recar­si all’inaugurazione dell’anno acca­de­mi­co di un’università sta­ta­le. Il suo discor­so, però, è sta­to ugual­men­te let­to e tra­smes­so, rice­ven­do quell’attenzione che altri­men­ti avreb­be avu­to in misu­ra mino­re. Se non è que­sta una dia­bo­li­ca stra­te­gia cos’è?(Cor­si­vo mio).

Chia­ro, no? Si trat­ta­va appun­to del­l’i­nau­gu­ra­zio­ne dell’anno acca­de­mi­co alla Sapien­za, uni­ver­si­tà sta­ta­le. Ora dico, invi­ta­re un lea­der reli­gio­so a una ceri­mo­nia isti­tu­zio­na­le così impor­tan­te, uni­ca, atte­sa da stu­den­ti e pro­fes­so­ri cre­den­ti e non cre­den­ti insie­me, era oppor­tu­no? Era lai­co?

Per­ché di que­sto si trat­ta­va: non di un veto per­pe­tuo alla pre­sen­za e alla paro­la di un per­so­nag­gio di rilie­vo, ma del *disac­cor­do* a una ‘lec­tio magi­stra­lis’ cat­to­li­ca (poi discorso/predica) – cioè non a un confronto/dibattito – in *quel­la* par­ti­co­la­re occa­sio­ne.

Di fat­to così la pre­sen­ta­va­no i 67 pro­fes­so­ri fir­ma­ta­ri del­la let­te­ra al ret­to­re, peral­tro par­ti­ta come docu­men­to *inter­no*:

Con que­ste poche righe desi­de­ria­mo por­tar­La a cono­scen­za del fat­to che con­di­vi­dia­mo appie­no la let­te­ra di cri­ti­ca che il col­le­ga Mar­cel­lo Cini Le ha indi­riz­za­to sul­la stam­pa a pro­po­si­to del­la scon­cer­tan­te ini­zia­ti­va che pre­ve­de­va l’in­ter­ven­to di papa Bene­det­to XVI all’I­nau­gu­ra­zio­ne del­l’An­no Acca­de­mi­co alla Sapien­za. (…) In nome del­la lai­ci­tà del­la scien­za e del­la cul­tu­ra e nel rispet­to di que­sto nostro Ate­neo aper­to a docen­ti e stu­den­ti di ogni cre­do e di ogni ideo­lo­gia, auspi­chia­mo che l’in­con­gruo even­to pos­sa anco­ra esse­re annul­la­to”.

C’è tut­to. Coe­ren­te, legit­ti­mo, tran­quil­lo. Lai­ca­men­te con­di­vi­si­bi­le, pure.
Det­to con altre paro­le (di uno dei fir­ma­ta­ri, il fisi­co Car­lo Cosmel­li), essi sono aper­ti al con­fron­to con la chie­sa, ma in altra sede: «Non sia­mo con­tra­ri al dia­lo­go con il pon­te­fi­ce, ma non rite­nia­mo oppor­tu­no il fat­to che sia sta­to invi­ta­to a tene­re la lec­tio magi­stra­lis all’i­nau­gu­ra­zio­ne del­l’an­no acca­de­mi­co di un’u­ni­ver­si­ta’ sta­ta­le».
Qua­le inten­to cen­so­rio? Qua­le veto ideo­lo­gi­co? Qua­le chiu­su­ra, qua­le intol­le­ran­za?

Ma allo­ra per­ché tan­ta cacia­ra?

For­se per come gli stu­den­ti han­no suc­ces­si­va­men­te agi­to? Nem­me­no!
Di fat­to, i più acce­si e ‘ribel­li’ – quel­li che han­no ‘occu­pa­to’ l’u­ni­ver­si­tà – non era­no che una mino­ran­za, e quel­li deci­si al taf­fe­ru­glio anco­ra meno, se anche c’e­ra­no. Se anche c’e­ra­no, vale sem­pre la pena di distin­gue­re, di iso­lar­li, di non fare del­l’er­ba un fascio, ma non impa­ria­mo mai?

Peral­tro, non mi sen­to di nega­re a chi è anda­to di mani­fe­sti, por­chet­ta e slo­gan il clas­si­co entu­sia­smo appas­sio­na­to tipi­ca­men­te gio­va­ni­le: han­no l’e­tà per fare chias­so, una moda­li­tà che non è di per sé inci­vi­le!

Rea­le peri­co­lo per l’in­co­lu­mi­tà del papa? Anche que­sto è un assur­do, una mon­ta­tu­ra: non c’e­ra un vero rischio (di che, di un atten­ta­to??) né nel­le inten­zio­ni del­la stra­gran­de mag­gio­ran­za dei gio­va­ni dis­sen­zien­ti (even­tua­li teste cal­de? Dap­per­tut­to, pur­trop­po!), né per la mas­sic­cia pre­sen­za di for­ze del­l’or­di­ne davan­ti all’u­ni­ver­si­tà, addi­rit­tu­ra blin­da­ta (!?) per l’oc­ca­sio­ne. Ma.. Acco­sta­re alla paro­la ‘mani­fe­sta­zio­ne’ l’e­spres­sio­ne ‘pos­si­bi­le vio­len­za’ è estre­me­men­te effi­ca­ce in ter­mi­ni di comu­ni­ca­zio­ne, per demo­niz­za­re l’av­ver­sa­rio e acqui­sta­re qua­si auto­ma­ti­ca­men­te il con­sen­so dovu­to a una vit­ti­ma, anche se in real­tà non è suc­ces­so nien­te. Astu­to!

Si è trat­ta­to quin­di del­l’e­spres­sio­ne di un disac­cor­do, di uno scon­ten­to cir­ca le qua­li­tà del papa e l’am­bi­gui­tà del­la sua pre­sen­za all’i­nau­gu­ra­zio­ne, sem­pre chia­ra­men­te a metà fra discor­so storico-etico varia­men­te fon­da­to e visi­ta pasto­ra­le.

Cer­to i ragaz­zi pote­va­no esse­re più espli­ci­ti e spe­ci­fi­ca­re – come i prof – che sareb­be sta­to loro sgra­di­to l’in­ter­ven­to del papa per quel­l’e­ven­to par­ti­co­la­re. Inve­ce, in par­te (quel­la evi­den­zia­ta dai media..), si sono oppo­sti deci­sa­men­te a una visi­ta del papa in qual­sia­si occa­sio­ne. Ok. Con­di­vi­do le loro moti­va­zio­ni, io stes­so riten­go que­sto papa un cat­ti­vo rea­zio­na­rio che ama appa­ri­re timi­do e imbel­le, scar­so filo­so­fo e sto­ri­co fazio­so, abi­lis­si­mo sofi­sta, soprav­va­lu­ta­to lea­der mora­le e cat­ti­vo mes­sag­ge­ro di pace. Tut­ta­via, come si sareb­be­ro com­por­ta­ti in occa­sio­ni diver­se pos­sia­mo solo ipo­tiz­za­re: for­se avreb­be­ro ripe­tu­to la pro­te­sta, e tut­ta­via solo di pro­te­sta si sareb­be trat­ta­to. For­se inve­ce, e ten­do a pen­sar­lo, avreb­be­ro accet­ta­to una sua con­fe­ren­za, e poi sag­gia­men­te fischia­to in diret­ta le par­ti meno apprez­za­bi­li. Pur essen­do un per­so­nag­gio dal­la visio­ne oppo­sta ai valo­ri di una libe­ra uni­ver­si­tà (e libe­ra socie­tà) e per que­sto imme­ri­te­vo­le di sti­ma, pro­prio per quei valo­ri gli si dovrà con­ce­de­re uno spa­zio per dire la sua. Poi sarà lui a dover ascol­ta­re noi, costrin­gen­do­si a scen­de­re dal pie­di­stal­lo di una auto­ri­tà lì non rico­no­sciu­ta, libe­ri noi – da pari a pari – di fare a pez­zi le sue argo­men­ta­zio­ni con tesi miglio­ri!!

Ora: far leva su stri­scio­ni anti­cle­ri­ca­li espo­sti in una occa­sio­ne in cui pote­va­no lai­ca­men­te esser­lo, come par­te di una pro­te­sta e di uno sfo­go – obiet­ti­va­men­te com­pren­si­bi­le – di una mino­ran­za, sen­za che que­sto obbli­gas­se alcu­no e sen­za cono­sce­re il futu­ro, è un po’ poco.

Poco per il papa, il qua­le ha inspie­ga­bil­men­te rinun­cia­to all’in­con­tro. «Venu­ti meno, per ini­zia­ti­va di un grup­po deci­sa­men­te mino­ri­ta­rio, i pre­sup­po­sti per un’ac­co­glien­za digni­to­sa e tran­quil­la», uggio­la il car­di­na­le Ber­to­ne.
Altro che volon­tà di dia­lo­go! Que­stio­ne di imma­gi­ne: il san­to padre vuo­le esse­re accol­to come una star e non ama esse­re fischia­to.. Meglio fare quel­lo che deve rinun­cia­re, pove­ro il papa, alla fac­cia del­la mag­gio­ran­za che inve­ce lo aspet­ta­va.. Ma il mes­sag­gio sarà let­to lo stes­so, e in più tan­ta soli­da­rie­tà gra­tui­ta!

E poco per tut­ti gli altri, i qua­li sor­vo­lan­do bel­la­men­te sul fat­to che la pro­te­sta lai­ca non ha impe­di­to pro­prio nien­te, nono­stan­te ciò han­no han­no dato la col­pa a quel­la, tro­van­do­la respon­sa­bi­le di cen­su­ra e oscu­ran­ti­smo, anzi­ché di disap­pro­va­zio­ne, o al mas­si­mo di disprez­zo.
Non sor­pren­de allo­ra che a usa­re le paro­le peg­gio­ri, vere invet­ti­ve seve­ris­si­me e trop­po emo­ti­ve con­tro tut­to un grup­po di per­so­ne (dai mani­fe­stan­ti a chi, in tut­ta Ita­lia, appro­va e con­cor­da), sia sta­to in real­tà lo schie­ra­men­to cle­ri­ca­le, che ha inte­so sof­fo­ca­re la mani­fe­sta­zio­ne di un dis­sen­so legit­ti­mo, ben moti­va­to e non vio­len­to, negan­do­gli matu­ri­tà, pro­fon­di­tà, valo­re. Napo­li­ta­no: «Inam­mis­si­bi­le intol­le­ran­za». Pro­di: «Con­dan­no i gesti, le dichia­ra­zio­ni e gli atteg­gia­men­ti». Vel­tro­ni: «Scon­fit­ta del­la cul­tu­ra libe­ra­le». Ber­lu­sco­ni: «Fana­ti­smo, feri­ta che umi­lia l’I­ta­lia». Gaspar­ri: «Andreb­be­ro denun­cia­ti». D’A­le­ma: «Posi­zio­ni estre­mi­sti­che». Casi­ni: «Debo­lez­za cul­tu­ra­le, c’è da aver pau­ra per il nostro futu­ro». Sto­ra­ce: «Scan­da­lo, han­no vin­to i tep­pi­sti e i loro cat­ti­vi mae­stri». ..Cro­cia­ta, Ven­to anti­cle­ri­ca­le, Nazi­sti ros­si, Com­por­ta­men­to inde­gno, Gaz­zar­ra lai­ci­sta, ..

Da par­te del­la chie­sa la situa­zio­ne è appa­ren­te­men­te più mode­ra­ta. Appa­ren­te­men­te, per­ché inve­ce il giu­di­zio è simi­le, ma pro­po­sto in modo volu­ta­men­te meno aggres­si­vo, con fare vit­ti­mi­sti­co, den­so di truc­chi del­la comu­ni­ca­zio­ne. [Con­ti­nua in pagi­na suc­ces­si­va -> ]