Tornielli, Avvenire, il Parlamento e l’affaire ‘Il Piccolo Ateo’ (2)


Pubblicato in Lettere ai direttori e Cultura e società e Ateismo e Umanesimo
20 Ottobre 2007
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Com’è come non è, Andrea Tor­niel­li pub­bli­ca un arti­co­lo sul Pic­co­lo Ateo di Mar­to­ra­na. È il puti­fe­rio (beh, nel suo Pic­co­lo..): subi­to l’Av­ve­ni­re si aggrap­pa alla noti­zio­na e sfor­na uno dei suoi arti­co­li scan­da­li­sti­ci. Poi è Volon­té che por­ta la fiac­co­la in Par­la­men­to, chie­den­do lumi al Mini­stro del­l’i­stru­zio­ne (sul serio!).

Ora, infor­mar­si pri­ma era tal­men­te faci­le, anche per loro, che ipo­tiz­zo non lo abbia­no fat­to di pro­po­si­to: per­ché far­si scap­pa­re l’oc­ca­sio­ne di alza­re pol­ve­re e lan­cia­re le soli­te accu­se e far­si bel­li?

E io, che sono l’au­to­re del­l’al­tro ‘Pic­co­lo Ateo’, la ver­sio­ne 2.0 (este­sa, appro­fon­di­ta, più tosta) non solo rin­gra­zio per la pub­bli­ci­tà, non solo sor­ri­do del­la loro ridi­co­la coda di paglia, ma ne appro­fit­to per una bel­la lezio­ne di eti­ca e comu­ni­ca­zio­ne. (Se solo me l’a­ves­se­ro pub­bli­ca­ta! :lol:)

Invia­ta ai quo­ti­dia­ni il 22/09/2007Anche gli atei van­no a scuo­la. Pre­ci­sa­zio­ni su ‘Il Pic­co­lo Ateo’

Caro diret­to­re,
è rego­la essen­zia­le di un buon poli­ti­co, come di un buon gior­na­li­sta, veri­fi­ca­re i fat­ti pri­ma di far­si e dare un’o­pi­nio­ne. La cosa diven­ta dif­fi­ci­le però, in pre­sen­za di for­ti pre­giu­di­zi. A cau­sa di essi si può facil­men­te com­met­te­re l’er­ro­re di par­la­re a vuo­to su una que­stio­ne, pro­du­cen­do argo­men­ti infon­da­ti che san­no più di mera pro­pa­gan­da. Nes­su­no ci inse­gna a ragio­na­re bene, pur­trop­po, ma per un poli­ti­co o gior­na­li­sta que­sta non può esse­re una scu­sa. Già il 20 sul quo­ti­dia­no Il Gior­na­le, Tor­niel­li (gior­na­li­sta) ave­va pre­so a cuo­re la noti­zia del­l’e­si­sten­za di un libret­to – ‘Il Pic­co­lo Ateo’ – che cir­co­le­reb­be in ‘varie scuo­le del Nord’ allo sco­po di ‘con­ver­ti­re’ i ragaz­zi del­le medie all’a­tei­smo. Un arti­co­lo che – pur non por­tan­do alcu­na con­tro­ar­go­men­ta­zio­ne – liqui­da il libret­to come un ‘cano­vac­cio da caba­ret’, pie­no di ‘accu­se gros­so­la­ne e livo­ro­se’ per met­te­re ‘in ridi­co­lo il cat­to­li­ce­si­mo’.

Nel leg­ge­re ‘Il Pic­co­lo Ateo’, tut­ta­via, e a onor del vero in entram­be le distin­te ver­sio­ni di Mar­to­ra­na e del sot­to­scrit­to, nien­te di que­sto sem­bra esse­re veri­tà: il libret­to ha lo sco­po di far ragio­na­re i ragaz­zi su idee che altri­men­ti spes­so assor­bo­no in modo acri­ti­co da una fon­te par­zia­le, anco­ra oggi. Si trat­ta quin­di di far capi­re che esi­ste un’al­ter­na­ti­va alla fede, e che la scel­ta dev’es­se­re fat­ta in liber­tà di men­te e cuo­re, non per indot­tri­na­men­to pre­co­ce. È un vero anti-catechismo e non un contro-catechismo. Tan­to sba­glia­to?

Se il Pic­co­lo Ateo del Mar­to­ra­na non è esen­te da qual­che difet­to, ridur­re a que­sto il libret­to è trop­po como­do: le argo­men­ta­zio­ni offer­te meri­ta­no più di una rifles­sio­ne e maga­ri un dibat­ti­to, che poi è pro­prio quan­to auspi­ca­to, piut­to­sto che esse­re scar­ta­te per pre­giu­di­zio.
Inve­ce si va oltre: ieri l’Av­ve­ni­re inter­vie­ne, tor­nan­do sul ‘caba­ret’ per il solo fat­to che – par­lan­do ai bam­bi­ni – il lin­guag­gio si fa sem­pli­ce. Ci tie­ne, l’Av­ve­ni­re, a dire che ci sono soli­de ‘ragio­ni’ per cre­de­re, e dicen­do che tan­ti pen­sa­to­ri ci si sono misu­ra­ti e che la fede con­so­la dal­la mor­te ne sce­glie due che non pro­va­no un bel nien­te.

Di più: Luca Volon­té (poli­ti­co) ha chie­sto nien­te meno che una inter­ro­ga­zio­ne par­la­men­ta­re per chia­ri­re la que­stio­ne. ‘Sarem­mo di fron­te’ – affer­ma – ‘a un esem­pio del nuo­vo fon­da­men­ta­li­smo anti­cat­to­li­co, incli­ne a impos­ses­sar­si anche del­le coscien­ze inno­cen­ti dei più gio­va­ni’. Come dire che il Volon­té non cono­sce nul­la del fat­tac­cio. Ma si sareb­be rispo­sto da solo, se sol­tan­to aves­se veri­fi­ca­to i fat­ti: il libret­to in que­stio­ne non è distri­bui­to nel­le scuo­le, giac­ché si trat­ta di un file sca­ri­ca­bi­le in Rete, gra­tis, da mol­ti anni. E non è un testo adot­ta­to: pro­ba­bil­men­te qual­che pro­fes­so­re o geni­to­re lo ha stam­pa­to per i suoi ragaz­zi, e cir­co­la per desi­de­rio. Soprat­tut­to, non trat­ta di fon­da­men­ta­li­smo anti­cat­to­li­co, ma è la legit­ti­ma opi­nio­ne di un ateo su alcu­ni pro­ble­mi che tro­va nel­la fede cat­to­li­ca e sul­la sua inva­den­za ita­lia­na a tut­te le età.

Se di fon­da­men­ta­li­smo si deve par­la­re, mi pare si con­fer­mi da una sola par­te, quel­la di cer­ti cat­to­li­ci che chia­ma­no aggres­sio­ne una cri­ti­ca moti­va­ta cui si sen­to­no supe­rio­ri, agi­ta­no cat­ti­vi pre­giu­di­zi, e vor­reb­be­ro nega­re alle per­so­ne – quin­di anche ai più gio­va­ni – il dirit­to a una matu­ra e ane­la­ta scel­ta sul­la fede, basa­ta sul con­fron­to anzi­ché sul cate­chi­smo.

Ben ven­ga una inter­ro­ga­zio­ne par­la­men­ta­re, allo­ra. Si farà chia­rez­za sui fat­ti, che fini­ran­no su alcu­ni gior­na­li, e maga­ri qual­cu­no ci riflet­te­rà.