Ancora confusione sul Piccolo Ateo


Pubblicato in Cultura e società e Ateismo e Umanesimo
13 Luglio 2009
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Gior­ni fa mi è sta­to segna­la­to l’en­ne­si­mo post cri­ti­co sul libret­to ‘Il Pic­co­lo Ateo’ del­l’a­mi­co Calo­ge­ro. Potrei sba­glia­re, ma in 2 anni da quan­do è ‘scop­pia­to il caso’ mi pare di non aver let­to un sin­go­lo arti­co­lo one­sto e infor­ma­to, da par­te cat­to­li­ca, sul­la que­stio­ne, sol­tan­to il con­sue­to e acca­ni­to ‘dagli all’a­teo’. Pes­si­mo modo di fare infor­ma­zio­ne, piut­to­sto la soli­ta pole­mi­ca basa­ta sui soli­ti pre­giu­di­zi. Que­st’ul­ti­mo post non è da meno, e sì che le pre­ci­sa­zio­ni in Rete non man­ca­va­no.
Di dif­fe­ren­te c’è che il redat­to­re riman­da al link (rot­to) di un altro libret­to pre­pa­ra­to per con­fu­ta­re pun­to pun­to le tesi del PA.
La cosa curio­sa – o for­se no? – è che 2 miei com­men­ti con i qua­li spe­ra­vo di chia­ri­re e rilan­cia­re un dibat­ti­to più serio non vi han­no visto la luce, nem­me­no dopo la mia richie­sta diret­ta all’au­to­re.
Bon, poco male: blog per blog, ecco cosa ave­vo scrit­to.

Miei cari,
sono Andrea, l’au­to­re del ‘Pic­co­lo manua­le di uma­ne­si­mo ateo’, e sono d’ac­cor­do con voi: biso­gna ragio­na­re con la pro­pria testa, e cono­sce­re quel che si cri­ti­ca.
Per chia­ri­re, dun­que: il PMUA e il Pic­co­lo ateo sono due libri diver­sis­si­mi. Il PMUA è nato come ver­sio­ne ‘2’ del PA, e già era un’al­tra cosa, in quan­to più appro­fon­di­to (non­ché di altro auto­re) e diret­to ai gio­va­ni del liceo. Di Lie­to (così come la stam­pa a suo tem­po) cri­ti­ca il PA ori­gi­na­le, ma la coper­ti­na mostra­ta è quel­la del PA2, che tra l’al­tro non esi­ste più. Ad oggi poi sono 2 libri total­men­te diver­si, dal tito­lo ai con­te­nu­ti, quin­di non andreb­be­ro asso­cia­ti in alcun modo.


Ora, com­pren­do la sor­pre­sa di un libret­to pro-ateismo così sem­pli­ce, ma dopo­tut­to il Pa ori­gi­na­le è appun­to per gio­va­nis­si­mi, quin­di il lin­guag­gio è adat­to a loro. Quan­to alla for­za degli argo­men­ti, beh non sta a me difen­der­lo, anche se ricor­do che fos­se­ro inte­res­san­ti, un pri­mo spun­to per ini­zia­re a pen­sa­re da sé. Peral­tro, il post cita qui un esem­pio di contro-argomento che non ha for­za logi­ca alcu­na: il nostro desi­de­rio di giu­sti­zia non ha pote­re di crea­re un mon­do ultra­ter­re­no, la sem­pli­ce neces­si­tà di giu­sti­zia non ren­de vero un dio (né quel­lo cri­stia­no in par­ti­co­la­re, in effet­ti). Hitler è mor­to e a noi resta il cruc­cio che non abbia paga­to abba­stan­za, non per que­sto _deve_ esi­ste­re una giu­sti­zia divi­na, che va pro­va­ta in altro modo.

Dun­que spe­ro che gli altri sia­no miglio­ri, altri­men­ti il Pa avreb­be ragio­ne a dire che ci ser­ve ragio­na­re di più e meglio..

@Giovanni: non vedo come ‘par­la­re ad un bam­bi­no di gesu’’ pos­sa esse­re una pro­va tan­gi­bi­le, né a dire il vero come fare ‘ado­ra­zio­ne euca­ri­sti­ca’ pos­sa esse­re così deter­mi­nan­te, visto che per ado­ra­re biso­gna già cre­de­re. Se mi spie­ghi in bre­ve, leg­ge­rò.

@Suor Tere­sa: sareb­be inte­res­san­te cita­re qual­che pas­so tan­to sba­glia­to. In ogni caso, per una car­rel­la­ta di cri­ti­che alla fede mol­to più ampia e det­ta­glia­ta, e la pro­po­sta di una visio­ne di vita, l’u­ma­ne­si­mo ateo, che va oltre il solo ‘trat­ta­to di atei­smo’, il mio ‘Pic­co­lo manua­le di uma­ne­si­mo ateo’ è a vostra dispo­si­zio­ne al link sopra.

Come si leg­ge, l’in­ter­ven­to è pri­vo di qual­si­vo­glia cru­dez­za nei toni, e drit­to al pun­to. Non pub­bli­car­lo è sta­to un modo poco sim­pa­ti­co di far fin­ta di aver ragio­ne. Mi sba­glio?

Fer­ma restan­do  la neces­sa­ria distin­zio­ne fra il PA ori­gi­na­le e il mio lavo­ro nel Pic­co­lo manua­le di uma­ne­si­mo ateo, ho poi ritro­va­to e sca­ri­ca­to la con­fu­ta­zio­ne di Anto­nio Di Lie­to, prof di reli­gio­ne. Ne ho let­to diver­se pagi­ne, e mi sono fer­ma­to: a par­te alcu­ne giu­ste osser­va­zio­ni di dot­tri­na (ricor­dia­mo cmq che il Pa ori­gi­na­le non è mai sta­to edi­ta­to dopo la pri­ma ste­su­ra), trop­pi erro­ri di ragio­na­men­to e quel pun­to di vista da buon cat­to­li­co che pro­prio non rie­sce a coglie­re i pro­ble­mi del­la sua fede.
Per sostan­zia­re ciò che dico, ecco alcu­ni altri esem­pi. Anto­nio rispon­de a Lil­lo:

Lil­lo: Allo­ra, la doman­da era: qua­li pro­ve abbia­mo per cre­de­re in Dio? Il soli­to pre­te ti direb­be che non c’è biso­gno di pro­ve per cre­de­re in Dio…
Anto­nio: Non è vero

Vero inve­ce: è comu­ne che quan­do le pro­ve si sco­pro­no insuf­fi­cien­ti si ricor­ra al basta-la-fede. A Di Lie­to non sarà acca­du­to. O sba­glio io e pro­ve ci sono?

Anto­nio: non a caso S.Tommaso par­la­va di “pro­ve” dell’esistenza di Dio. Non si trat­ta però di pro­ve “scien­ti­fi­che” ma su pro­ve “logi­che”.

La logi­ca è par­te del­la scien­za. Se un ragio­na­men­to reg­ge, è vali­do e veri­fi­ca­bi­le. Le pro­ve addot­te sugli dèi, come quel­le di s. Tom­ma­so, non solo non lo sono, ma anche dal pun­to di vista logi­co risul­ta­no erra­te, man­can­ti.

Anto­nio: Ad esem­pio: come può un mon­do così alta­men­te orga­niz­za­to, esse­re nato dal caso? Guar­da tu che com­bi­na­zio­ne: gli orga­ni del cor­po uma­no, il sole, la luna, si tro­va­no tut­ti lì al posto giu­sto per man­te­ne­re la vita: chi li ha mes­si là se non li ha mes­si Dio? Si sono tro­va­ti lì per “caso”? Pos­si­bi­le? Che culo!

Ecco infat­ti: que­sta non è una pro­va. Non sape­re come è nato l’u­ni­ver­so non è una pro­va che esi­sta un dio, né ovvia­men­te il dio cri­stia­no, che sareb­be anche tri­ni­tà, signo­re e padro­ne, giu­di­ce, tra­scen­den­te, eter­no ecc. Il ‘dio degli spa­zi vuo­ti’ non è una rispo­sta, per­ché quan­do la scien­za avan­za lo si fa riti­ra­re sem­pre più. Potrem­mo ben dire “che culo”, ma in real­tà non è che sia­mo il fine di nien­te: l’u­ni­ver­so è nato con le sue rego­le, la vita si è svi­lup­pa­ta per­ché pote­va far­lo, noi oggi sia­mo il risul­ta­to di una evo­lu­zio­ne fat­ta di adat­ta­men­to a que­ste con­di­zio­ni. L’u­ni­ver­so nasce pri­ma di noi, non per noi.

Anto­nio: Il fat­to che sei tu a dover stu­dia­re, non dimo­stra che Dio “non c’entra”: Lui ti sta vici­no e ti inco­rag­gia!

Si? Dove, quan­do, come? Pro­ve?

Anto­nio: Dio un gior­no por­rà fine a que­sta sof­fe­ren­za! Com’è più tri­ste, ingiu­sto, illo­gi­co inve­ce il pen­sie­ro di Lil­lo: l’uomo sof­fri­rà sem­pre, per­chè quan­do fini­ran­no le sue sof­fe­ren­ze scom­pa­ri­rà anche lui.

Lil­lo non dice affat­to que­sto, che è il soli­to pre­giu­di­zio sul­la pre­sun­ta vita tri­ste degli atei.

Anto­nio: Dio è un Padre buo­no che mi ama ed ha man­da­to suo Figlio: per dir­ci che sia­mo tut­ti figli di Dio!

Que­sta è una cre­den­za. Lil­lo chie­de pro­ve.

Anto­nio: Per­ché allo­ra miliar­di di per­so­ne in tut­te le epo­che sto­ri­che han­no sem­pre avu­to que­sto biso­gno reli­gio­so?

Per igno­ran­za scien­ti­fi­ca e biso­gno d’af­fet­to e rispet­to disat­te­so. I moti­vi sono natu­ra­li, e oggi pos­sia­mo ovviar­vi con meto­di edu­ca­ti­vi miglio­ri. Infi­ne: que­sto cosid­det­to biso­gno gene­ra­liz­za­to pro­ve­reb­be l’e­si­sten­za dei mil­le dèi diver­si che esso ha gene­ra­to nel tem­po e nel­le varie loca­li­tà? Natu­ral­men­te no, dun­que non è una pro­va, a mag­gior ragio­ne xché un sem­pli­ce ‘ricor­so alla popo­la­ri­tà’, erro­re logi­co in sé stes­so.

Anto­nio: Se c’è que­sto biso­gno nel nostro cuo­re, non è un indi­zio in più a favo­re del fat­to che allo­ra vera­men­te sia­mo Suoi figli?

Andia­mo avan­ti a ‹indi­zi›?

Anto­nio: Se i bam­bi­ni han­no biso­gno del Padre, vuol dire che sono vera­men­te figli Suoi: non che quel Padre non esi­ste!

Ragio­na­men­to erra­to: il biso­gno di ‘Dio’ non è inna­to, ma instil­la­to dal cate­chi­smo reli­gio­so, pre­co­ce e con­di­zio­nan­te.

Anto­nio: Tra cre­de­re agli ufo (i fan­ta­smi o la Befa­na) e cre­de­re in Dio c’è una bel­la dif­fe­ren­za.

Qua­li? Solo per il cre­den­te. Da fuo­ri: super­sti­zio­ni tut­te ugua­li, basa­te sugli stes­si mec­ca­ni­smi e ret­te dal­le stes­se cau­se uma­ne.

Anto­nio: Quin­di è vero anche il con­tra­rio: spes­so anche le cose in cui cre­dia­mo, esi­sto­no dav­ve­ro!

E dun­que? Fino a pro­ve cer­te, dub­bio e scet­ti­ci­smo sono le rispo­ste più ade­gua­te, a meno di non abban­do­nar­si a una fede.

Anto­nio: Il fat­to che que­sto dà sicu­rez­za ad ogni uomo, non dimo­stra che Dio non esi­ste, sem­mai è una pro­va che sia­mo dav­ve­ro Suoi figli: tut­ti i figli han­no biso­gno del­la sicu­rez­za del Padre!

No, non è affat­to una pro­va. Pro­va solo l’in­ti­mo biso­gno di amo­re e sicu­rez­za del­l’uo­mo, fin da pic­co­lo. Che poi esso sia tri­ste­men­te insod­di­sfat­to dai nostri soli­ti cat­ti­vi modi di rap­por­tar­ci ed edu­ca­re, e si espri­ma devia­to in un’il­lu­sio­ne d’a­mo­re ultra­ter­re­no è un altro con­to, e un nuo­vo pro­ble­ma. È un pro­ble­ma nel­la misu­ra in cui ci ottun­de la razio­na­li­tà (come stia­mo veden­do), ci costrin­ge il cuo­re in nuo­ve rela­zio­ni di pote­re basa­te sul­la pre­sun­zio­ne di volon­tà divi­ne, e aiu­ta a con­ser­va­re la situa­zio­ne anzi­ché a svi­lup­pa­re la sti­ma di noi stes­si e la capa­ci­tà uma­na di miglio­rar­ci.


Ecce­te­ra. Tut­to lascia pen­sa­re che il resto sia sul­la stes­sa linea, e non ho moti­vo di per­der­ci tem­po.
Nes­su­na vera ‘con­fu­ta­zio­ne’, dun­que. E sì che l’au­to­re è un pro­fes­so­re di reli­gio­ne. Ok, da solo non fa media, ma è un esem­pio di come si pos­sa soste­ne­re la pro­pria fede con ragio­na­men­ti e fat­ti del tut­to irri­le­van­ti, tut­ta­via cre­den­do di esse­re per­fet­ta­men­te razio­na­li e nel giu­sto. Occhi aper­ti 😉