Si parlava sul forum dell’Uaar a proposito di qualità nelle opinioni, e mi capita di dire questo: “Una cosa è educare, influenzare, informare, invitare, dare l’esempio; completamente altro è indottrinare, richiedere fede, limitare le fonti, scoraggiare il confronto e la ricerca, far leva su colpa e dovere, implicare una accettazione della persona condizionata alla sua accettazione del credo e magari pure marchiare il pargolo con un battesimo. Indottrinare i bambini togliendogli la possibilità e la capacità di scelta autonoma non va bene”.
Un utente, per il resto d’accordo, ha sottolineato che per lui da ateo la questione del battesimo è fin troppo gonfiata:
Insomma, il battesimo, che male c’è in fondo? La mia risposta:
Anche per me è senz’altro solo una questione di princìpio. Ma come tale, una piuttosto importante. Neanche se finto mi sta bene che ci siano persone che sfrontatamente ritengono di poter piazzare sulla pelle di altre persone un sigillo indelebile, tale è considerato il battesimo.
Non mi piace che si ritenga giusto e ovvio e normale farlo. E figuriamoci se lo si fa su persone inconsapevoli e non libere di scegliere, i bambini appunto.
Il battesimo inoltre rappresenta l’inserimento all’interno di un sistema che spesso continuerà ad essere basato su quel cattivo indottrinamento di cui parlavamo, simbolicamente l’inizio di qualcosa che condizionerà la ragione e il cuore di quella persona prima che possa capire e scegliere, rendendo poi di fatto molto più difficile una libera scelta successiva al proposito, nonché l’eventuale modifica o abbandono di certe idee – in sé stesse discutibili – proprio perché legate al cuore. Questi, sono effetti pratici. Brutti, ed evitabili.
E diciamocelo, il battesimo ha anche un valore statistico, perché al numero di battezzati corrisponde nell’immaginario sociale/mediatico/politico il numero di adulti effettivamente cattolici, rimandando la falsa idea di ‘Paese cattolico’ e contribuendo ai privilegi univoci della Chiesa in denaro, autorità, spazio.
Insomma, metto quella contro il battesimo fra le battaglie da fare, non la principale ma certamente una attraverso cui si possono proporre alla discussione tutti questi temi. Proprio per riuscire a garantire quella libertà di scelta che dici, e magari persino a rendere le conseguenti opere un po’ migliori.
Nel libro ‘Piccolo manuale di Umanesimo ateo’ ho dedicato un capitoletto a questo tema. Si legge online. 😉