Spedita oggi ai maggiori quotidiani.
Caro direttore,
che un Di Maio baci una reliquia non dovrebbe scatenare polemiche di convenienza. Se proprio volessimo indignarci, potremmo pensare a tre cose che l’episodio ricorda con chiarezza: l’Italia è un Paese a laicità zoppa. Puntuale la politica si genuflette alla religione, nel nostro caso cattolica, per sincera fede, mero calcolo, dipendenza morale.
L’Italia è un Paese in cui la politica, come la religione, ci parla per slogan, selfie, simboli e promesse.
L’Italia è un Paese in cui il popolo è in gran parte disabituato alla calma riflessione critica, e simboli e promesse è pronto a chiamare verità.
Allora il politico qual che sia, che – in prima fila come istituzione – si inchina e bacia ampolle o anelli, non è che un uomo di quel popolo che si è fatto o è stato reso popolino.
Se è così, e pur notando le dovute eccezioni, il vero miracolo sarà cambiare questa situazione.
E non per grazia di chi scioglierebbe sangue qui e lascerebbe crollare scuole altrove, né per mano di chi si limita a preghiere e devozione verso altari e scranni. Se accadrà, sarà per l’interesse e nell’interesse di uomini e donne disposti a guardare in viso la cruda – e meravigliosa – realtà.
La sua opinione?