In forma breve, spedita ai maggiori quotidiani il 27/07/18.
Perché è questo che conta: se si è cattolici (e magari leghisti) allora si è evidentemente bravissime persone dalla parte giusta.
A nulla, se non a svelare un’ipocrisia consueta, vale la motivazione scritta nella proposta di legge, che tenta di propinare il confine cattolico rappresentato dal crocifisso come “elemento essenziale e costitutivo e perciò irrinunciabile del patrimonio storico e civico-culturale dell’Italia, indipendentemente da una specifica confessione religiosa”. Come se questo bastasse a giustificarne l’ostensione forzata, e svuotando in realtà quel simbolo dal suo intrinseco, palese, e generato e venerato in quanto tale, senso religioso.
Questo giocare con le parole, questo parlare con lingua doppia, è tipico di chi, sapendo di non poter contare sulla trasparenza – e spesso, di avere torto – affabula i contrari – con chi ci crede e apprezza, non gli serve – tentando di fargli digerire l’altrimenti indigeribile con retorica sofistica. Ma sempre una sofisticazione rimane.
Spiego.
Salvini, voi tutti: l’Italia è un Paese laico, ed è un Paese Continua ⋯▸