Inviata ai maggiori quotidiani il 20/08/2007 – Gentile direttore,
l’articolo ‘Contro il dogma laicista la sfida della verità’ (Il Giornale online, 19/08/07) coglie diverse tristi verità del nostro tempo – la dilagante mancanza di valori di vita che non siano quelli effimeri di moda e spettacolo, a cui davvero in nostri giovani sono più esposti, nell’assenza di autorevolezza degli adulti e delle istituzioni. Questo è vero ed è grave, ma si perde in obiettività descrivendolo impropriamente come ‘dogma’, in riferimento a laicità e relativismo.
La laicità, che è sostenuta anche da credenti, diventa allora irragionevole perché allontana la verità di Dio dalla vita pubblica. Il relativismo, che concede rispetto al diverso, è inteso esclusivamente come assenza di valori, quelli assoluti di una particolare religione. Parlare di verità cristiana diventa ad un tratto ‘pericoloso’, e al di fuori di essa si può ‘dubitare della bontà della vita’.
La soluzione proposta – comunità cattoliche che mostrino la verità – non è che una delle possibilità, un’altra delle quali è risvegliare in noi quei valori e viverli e insegnarli in senso umanistico, per l’importanza che hanno nella nostra vita, prima e al di là di fede e dottrine.
Tutto ciò non ha a che fare né con la ragione né con la verità, ma con il pregiudizio di fede.
È un rischioso paradosso allora che esso venga offerto come verità di ragione, non solo perché invece superficiale e dogmatico in sé, non solo perché ragione e fede sono metodi di ricerca antitetici che solo per caso possono dare risultati simili, non solo perché la ragione su Dio non conferma nulla, ma perché proprio il continuo – tranquillizzante – scambiare la retorica emotiva della fede per ragionamento è una delle cause della moderna incapacità di trovare verità e valori soddisfacenti proprio là dove sono, nel mondo intorno a noi.