Sul forum Uaar un utente ha fatto questa domanda, con la spontaneità di chi osserva il male del mondo e si incazza.
Scrive: “E adesso ditemi che il vostro Dio è amore, se ci riuscite”.
Dopo aver letto le 19 pagine di discussione che ne è seguita, ho scritto la mia.
Tema molto interessante. Dio è amore?
Mah.
Dottrinalmente, cioè a parole, tutti gli dèi principali sono pieni d’amore, punta massima il dio cristiano che viene addirittura identificato in esso.
Nella pratica?
Beh, posto per stare al gioco che un dio esista, ne ha combinate e fatte combinare di tutti i colori. Cose positive, ma anche cose negative. Di nuovo, sono solo le idee e le parole dei credenti a contare, perché anche avendo ammesso che un dio esiste, è solo attraverso le loro interpretazioni che si manifesta.
E questo apre tutta una serie di problemi.
Dio, nell’interpretazione dei fatti dei credenti, è amore? Certo!
Questo amore, nei fatti, coincide sempre con quello che altri credenti considerano un atto d’amore? No.
Questo amore, nei fatti, coincide sempre con quello che umanamente consideriamo un atto d’amore? No.
Questo amore, nei fatti, è sempre espresso coerentemente? No.
Questo amore, nei fatti, è sempre espresso con chiarezza? No.
Questo amore, nei fatti, è sempre espressione di un Dio? No.
Questo amore, nei fatti, non può forse dipendere da personali motivazioni del singolo? Sì.
Questo amore, nei fatti, non può forse dipendere da un’interpretazione errata? Sì.
A me questo già basta.
Se poi devo esaminare l’amore di un dio particolare, ancora meglio. Si prende una sua decisione o un suo intervento e si vede se dimostra amore. Anche una sola cazzata invaliderebbe la tesi. Beh, di cazzate ce ne sono a iosa, a mio parere.
Solo un assaggio dei problemi che rilevo nel cristianesimo [dal mio libro ‘Piccolo manuale di Umanesimo ateo’]:
“Ecco 4 fra le idee principali: peccato di 2 su tutti, crocifissione d’innocente, lontananza intenzionale di Dio, inferno eterno.
Non conseguenze naturali e logiche, ma decisioni arbitrarie. Sono accadute e accadranno per scelta e volontà di Dio.
Pensaci: una qualsiasi di esse spiega perfettamente il senso distorto di giustizia del dio cristiano. Il sistema di leggi del peggior Stato della terra è infinitamente migliore del suo, principiante del foro. E nota che, da buon tiranno, si considera il nostro benefattore. Ma tu non credere che lui ti ama e marcirai all’inferno.
Non è un Amore?”.
Personalmente sono anche d’accordo sia sul ‘problema del male’ proposto dall’OP – a mio avviso per 3 motivi dimostra che Dio “o è cattivo, o se ne frega, o non può farci niente. O non esiste” – sia sulla “insensatezza del sacrificio di Cristo” di JuPe, sia sui begli spunti di Hipatia, Jael, Odis, Advocatus, Lumen, Darwin50 e Angelica, ciascuno di suo un bel tema di discussione.
Rilevo in particolare che l’amore del dio cristiano ha molto di una dinamica sadica, di narcisismo-sottomissione. Scrivo altrove [sempre nel PMUA]:
“Amore molesto (…) Chi avesse riconosciuto in questa sintesi il sottofondo della propria fede – la trama nascosta su cui si forgia la gioia della rinuncia a sé stessi – sa che anche con un dio si può instaurare un rapporto del genere, e se è vero che dipende da ragioni inconsce, diventa chiaro come sublimare la figura dell’amato che non ci amò in quella di un amante inesistente abbia una sua logica perfetta”.
Il limite di queste considerazioni è ovviamente che si giudica dio in funzione di una idea umana dell’etica e dell’amore, il che a un credente fa un baffo in quanto dio è dio e fa quello che vuole. A sua volta però, questa stessa idea rientra nella critica precedente: è sempre *una persona* a coltivare questo assunto, e dunque è legittimamente giudicabile da altre persone secondo parametri umani.
Detto questo, lungi da me incolpare un qualunque dio per il male o per la mancanza di vero amore. Con Patrizia e Primaverino, trovo che sia un passatempo privo di reale importanza, e anzi a volte un modo per non prendersi le proprie responsabilità: dopo l’eventuale intercalare bestemmiatorio dobbiamo chiederci qual è la vera causa e cosa si può fare in concreto, mica mettersi a discutere con un tizio che non esiste.
E tuttavia, a mio parere: se è vero che non è dio, che non esiste, il responsabile, ma l’uomo (o la natura, ma su quella non possiamo intervenire più di tanto), va anche detto che proprio certe sue (del’uomo) credenze producono i danni maggiori, e che fra esse c’è senza dubbio anche una pessima idea di dio e del suo volere (e potere).
Di conseguenza, trovo in realtà opportuno e anzi necessario che si discuta con i credenti sull’argomento in topic (così come in effetti di princìpi di vita coi non credenti), perché se è vero che dio non è amore (e che dio non è), allora anche l’adeguare la propria intera vita a quanto si crede affermi e intenda porta a conseguenze discutibili e problemi anche gravi, che vanno presi in carico e risolti proprio in virtù di quello spirito di responsabilità pratica che giustamente ci ispira.
Per costruire, e migliorare, è anche essenziale a volte identificare e correggere gli errori che hanno portato a questa situazione, altrimenti si rischia di rifarli e rifarli, per quanto animati dalla positiva intenzione di creare un’alternativa. Un’alternativa a che? E perché?
Come dire: se ho una palla di piombo incatenata al piede posso senz’altro camminare, ma se prima mi libero diventa più facile arrivare dove voglio.