Degni d’altri, guest post di Yuri Radaelli
E’ piuttosto frustrante, il nostro universo: regala una vita che può diventare il più bello dei romanzi, ma che comunque arriverà alla parola fine.
Ma c’è da tirare un sospiro di sollievo, se pensiamo a come sarebbe se fosse biblico: la felicità eterna è concessa da un’entità umbratile che stabilisce norme discutibilmente indiscutibili, impugnate da tre civiltà che tentano di sterminarsi a vicenda.
Ma non c’è da stupirsi della ferocia evangelizzatrice della Spagna cattolica, dl Mossad israeliano o degli assalti di muslim alle ambasciate, se prendiamo sul serio la personalità del Dio che scaturisce dalla perversa fantasia dei profeti veterotestamentari: l’umanità si abbandona per gran parte alla fornicazione e all’idolatria? Invece di farci una bella risata o inviare dei messaggeri angelici armati solo di fascino soprannaturale e luce dell’intelletto educhino alla convivenza fraterna – ammesso ma non concesso che fornicare e onorare culti pagani sia davvero l’origine di ogni male – questa entità procede a uno sterminio totale tramite affogamento di milioni di specie viventi, vecchi e bambini inclusi, che non teme paragoni con i più abominevoli massacri umani, la Shoah hitleriana, i gulag staliniani o la mattanza degli Indios di Pizarro. Iavhé ha, nella sua onnipotente onniscenza e amorevolezza, sterminato l’intera specie umana e insieme ad essa ogni forma vivente sulla terra ad eccezione di quelle marine. Che poi il diluvio, con viscide sottigliezze teologiche possa considerarsi una metafora poetica, è proprio la ferocia evangelizzatrice dei seguaci della Bibbia a dimostrare l’inammissibile pericolosità dei culti basati su questo mitologia grondante minaccie e pretese di adorazione prostrata. E prostrata sopratutto intellettualmente.
Nel nostro universo, non si consegue la felicità eterna eludendo la masturbazione.
Nel nostro universo, se un meteorite ci sterminerà, sarà del tutto inintenzionale.
Nel nostro universo la fede cieca è un legittimo diritto civile ma non un dovere morale. Così come l’intelligenza.
Non lamentiamoci troppo, quindi, se ahimé anche i più bei romanzi arrivano alla parola fine: poteva essere peggio…
…Poteva diluviare.