..Ma il mago PincoPanco per dispetto l’incendiò / E allora poveretto senza casa lui restò / Allora cosa fece, voi tutti chiederete..
Ok, la Destra è al potere. E noi? Non limitiamoci a sperare che questo governo cada prima dei 5 anni. Prepariamoci. E prepariamo. Per la Sinistra sia un tempo di riorganizzazione, ricostruzione, rafforzamento della propria identità e della proposta politica. Ragazzi, avete tutto il tempo coltivare – anzi risvegliare – nella gente una sensibilità diversa. Contate su futuri errori di Berlusconi & C., sfruttateli per spiegare *perché* sono errori e cosa invece avreste fatto – e farete – voi. Non vi sto insegnando niente, ma date le circostanze meglio avere presenti le priorità.
Noi atei. Noi umanisti! Il lavoro è il solito. Non che se avesse vinto Uòlter sarebbe stato molto meglio, dal punto di vista della laicità. Sta a noi, con l’esempio di ogni giorno e organizzandoci per offrire dei significati, rinnovare la mentalità dominante del ‘tutti contro tutti’, del ‘chissenefrega’, e del ‘almeno c’è il Papa’.
Intendo: resistere, sdrammatizzare, pensare positivo (questo punto sarà chiaro a chi, come me, i fatti di cronaca e politica li sente come un cazzotto in bocca). Parlare di storia e scienza – contro i revisionismi e le interpretazioni di comodo – e ancor più di *metodo* – scientifico e storico, razionale – affinché innanzitutto le persone (noi tutti) imparino *come* si ragiona correttamente, e cosa vuol dire fare ricerca. Sembra una sciocchezza, ma se ci pensi la logica ha le sue regole e nessuno ce le insegna. La conseguenza è una incapacità logica spaventosamente diffusa, sia usata che subita, non per stupidità ma per ignoranza (o malafede). Molti politici, vescovi, giornalisti, parlano tutti i giorni per errori di logica e trucchi della comunicazione, e noi li stiamo a sentire, ci piacciono, ci convincono, ci sembra normale.. Senza andare lontano anche tanta gente comune fa lo stesso, e trae le sue conclusioni – le sue convinzioni – restando magari sinceramente convinta di aver ragionato bene.
Invitare al dialogo, ma anche *insegnare* a farlo. Anche la comunicazione ha i suoi modi, i più efficaci dei quali facilitano i rapporti umani e soluzioni reciprocamente soddisfacenti. I peggiori, mettono sulla difensiva e avvicinano il conflitto.
A mio avviso questo lavorare ‘sulle basi’ è quanto mai necessario, e premierà tutti in futuro. Bene allora la discussione e il dibattito, bene diffondere e condividere informazioni corrette e importanti, bene manifestare a tutti i livelli per la laicità e i diritti umani, bene invadere internet di idee, riflessioni, critica, satira e quant’altro. Poi parliamo di metodi, progetti, possibilità future. Di valori, di etica, di rispetto reciproco. Restituiamo alle persone il senso del bene e del male, il senso di responsabilità per sé e il mondo, l’opportunità e il piacere di migliorarsi, la sicurezza che un futuro migliore è possibile, e dipende da noi.
Penso che dovremmo farlo. Perché l’ateismo non è, e non dev’essere più percepito essere, soltanto ‘mancanza di dio’, ma razionalità e cuore, una forza positiva per una convivenza pacifica e costruttiva.
Di questo dobbiamo prendere coscienza forse innanzitutto *noi atei e agnostici*. Possiamo essere dei tipi che vogliono riconosciuti i propri diritti per non essere discriminati rispetto a chi crede. E possiamo essere tipi che, oltre a questo ovviamente, si battono anche per i diritti in generale e di tutti, per un comportamento etico, per libertà e giusti limiti, per una società più serena e più cosciente, per dei princìpi e per il futuro. Tutto questo fare, questo *essere*, si chiama Umanesimo. Non farina del mio sacco: l’umanesimo ateo conta da anni un gran numero di associazioni al mondo.. L’ateo/a di fatto accompagna il suo non credere a una visione di vita. Spesso umanista! E allora facciamolo sentire e vedere!! Facciamoci conoscere per quello che realmente siamo, che siamo sempre stati, una forza viva e sana, una scelta sempre possibile. Umanesimo ateo, atei umanisti!
E poi uniamoci. Siamo già circa il 20% della popolazione italiana, atei e agnostici. Vi immaginate che significa anche solo fare pressione politica – voti sonanti – alle prossime elezioni? Ma conta sopratutto il nostro sentirci uniti come gruppo, la convergenza sui princìpi di base, l’attività, l’esempio che diamo, la coscienza che siamo tanti a pensarla così e che stiamo costruendo insieme del nuovo e del buono.
Sentirci gruppo, perché proprio al nostro interno funzioneranno quei princìpi e quei metodi che andiamo proponendo, e già sarà un successo.