Fratelliii, d’Italiaaa / L’Italiaaa s’è destaaa..


Pubblicato in Ateismo e Umanesimo e Politica ed economia
26 Aprile 2008
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..Ma il mago Pin­co­Pan­co per dispet­to l’in­cen­diò / E allo­ra pove­ret­to sen­za casa lui restò / Allo­ra cosa fece, voi tut­ti chie­de­re­te..

Ok, la Destra è al pote­re. E noi? Non limi­tia­mo­ci a spe­ra­re che que­sto gover­no cada pri­ma dei 5 anni. Pre­pa­ria­mo­ci. E pre­pa­ria­mo. Per la Sini­stra sia un tem­po di rior­ga­niz­za­zio­ne, rico­stru­zio­ne, raf­for­za­men­to del­la pro­pria iden­ti­tà e del­la pro­po­sta poli­ti­ca. Ragaz­zi, ave­te tut­to il tem­po col­ti­va­re – anzi risve­glia­re – nel­la gen­te una sen­si­bi­li­tà diver­sa. Con­ta­te su futu­ri erro­ri di Ber­lu­sco­ni & C., sfrut­ta­te­li per spie­ga­re *per­ché* sono erro­ri e cosa inve­ce avre­ste fat­to – e fare­te – voi. Non vi sto inse­gnan­do nien­te, ma date le cir­co­stan­ze meglio ave­re pre­sen­ti le prio­ri­tà.

Noi atei. Noi uma­ni­sti! Il lavo­ro è il soli­to. Non che se aves­se vin­to Uòl­ter sareb­be sta­to mol­to meglio, dal pun­to di vista del­la lai­ci­tà. Sta a noi, con l’e­sem­pio di ogni gior­no e orga­niz­zan­do­ci per offri­re dei signi­fi­ca­ti, rin­no­va­re la men­ta­li­tà domi­nan­te del ‘tut­ti con­tro tut­ti’, del ‘chis­se­ne­fre­ga’, e del ‘alme­no c’è il Papa’.
Inten­do: resi­ste­re, sdram­ma­tiz­za­re, pen­sa­re posi­ti­vo (que­sto pun­to sarà chia­ro a chi, come me, i fat­ti di cro­na­ca e poli­ti­ca li sen­te come un caz­zot­to in boc­ca). Par­la­re di sto­ria e scien­za – con­tro i revi­sio­ni­smi e le inter­pre­ta­zio­ni di como­do – e ancor più di *meto­do* – scien­ti­fi­co e sto­ri­co, razio­na­le – affin­ché innan­zi­tut­to le per­so­ne (noi tut­ti) impa­ri­no *come* si ragio­na cor­ret­ta­men­te, e cosa vuol dire fare ricer­ca. Sem­bra una scioc­chez­za, ma se ci pen­si la logi­ca ha le sue rego­le e nes­su­no ce le inse­gna. La con­se­guen­za è una inca­pa­ci­tà logi­ca spa­ven­to­sa­men­te dif­fu­sa, sia usa­ta che subi­ta, non per stu­pi­di­tà ma per igno­ran­za (o mala­fe­de). Mol­ti poli­ti­ci, vesco­vi, gior­na­li­sti, par­la­no tut­ti i gior­ni per erro­ri di logi­ca e truc­chi del­la comu­ni­ca­zio­ne, e noi li stia­mo a sen­ti­re, ci piac­cio­no, ci con­vin­co­no, ci sem­bra nor­ma­le.. Sen­za anda­re lon­ta­no anche tan­ta gen­te comu­ne fa lo stes­so, e trae le sue con­clu­sio­ni – le sue con­vin­zio­ni – restan­do maga­ri sin­ce­ra­men­te con­vin­ta di aver ragio­na­to bene.

Invi­ta­re al dia­lo­go, ma anche *inse­gna­re* a far­lo. Anche la comu­ni­ca­zio­ne ha i suoi modi, i più effi­ca­ci dei qua­li faci­li­ta­no i rap­por­ti uma­ni e solu­zio­ni reci­pro­ca­men­te sod­di­sfa­cen­ti. I peg­gio­ri, met­to­no sul­la difen­si­va e avvi­ci­na­no il con­flit­to.
A mio avvi­so que­sto lavo­ra­re ‘sul­le basi’ è quan­to mai neces­sa­rio, e pre­mie­rà tut­ti in futu­ro. Bene allo­ra la discus­sio­ne e il dibat­ti­to, bene dif­fon­de­re e con­di­vi­de­re infor­ma­zio­ni cor­ret­te e impor­tan­ti, bene mani­fe­sta­re a tut­ti i livel­li per la lai­ci­tà e i dirit­ti uma­ni, bene inva­de­re inter­net di idee, rifles­sio­ni, cri­ti­ca, sati­ra e quan­t’al­tro. Poi par­lia­mo di meto­di, pro­get­ti, pos­si­bi­li­tà futu­re. Di valo­ri, di eti­ca, di rispet­to reci­pro­co. Resti­tuia­mo alle per­so­ne il sen­so del bene e del male, il sen­so di respon­sa­bi­li­tà per sé e il mon­do, l’op­por­tu­ni­tà e il pia­ce­re di miglio­rar­si, la sicu­rez­za che un futu­ro miglio­re è pos­si­bi­le, e dipen­de da noi.

Pen­so che dovrem­mo far­lo. Per­ché l’a­tei­smo non è, e non dev’es­se­re più per­ce­pi­to esse­re, sol­tan­to ‘man­can­za di dio’, ma razio­na­li­tà e cuo­re, una for­za posi­ti­va per una con­vi­ven­za paci­fi­ca e costrut­ti­va.

Di que­sto dob­bia­mo pren­de­re coscien­za for­se innan­zi­tut­to *noi atei e agno­sti­ci*. Pos­sia­mo esse­re dei tipi che voglio­no rico­no­sciu­ti i pro­pri dirit­ti per non esse­re discri­mi­na­ti rispet­to a chi cre­de. E pos­sia­mo esse­re tipi che, oltre a que­sto ovvia­men­te, si bat­to­no anche per i dirit­ti in gene­ra­le e di tut­ti, per un com­por­ta­men­to eti­co, per liber­tà e giu­sti limi­ti, per una socie­tà più sere­na e più coscien­te, per dei prin­cì­pi e per il futu­ro. Tut­to que­sto fare, que­sto *esse­re*, si chia­ma Uma­ne­si­mo. Non fari­na del mio sac­co: l’u­ma­ne­si­mo ateo con­ta da anni un gran nume­ro di asso­cia­zio­ni al mon­do.. L’ateo/a di fat­to accom­pa­gna il suo non cre­de­re a una visio­ne di vita. Spes­so uma­ni­sta! E allo­ra fac­cia­mo­lo sen­ti­re e vede­re!! Fac­cia­mo­ci cono­sce­re per quel­lo che real­men­te sia­mo, che sia­mo sem­pre sta­ti, una for­za viva e sana, una scel­ta sem­pre pos­si­bi­le. Uma­ne­si­mo ateo, atei uma­ni­sti!

E poi unia­mo­ci. Sia­mo già cir­ca il 20% del­la popo­la­zio­ne ita­lia­na, atei e agno­sti­ci. Vi imma­gi­na­te che signi­fi­ca anche solo fare pres­sio­ne poli­ti­ca – voti sonan­ti – alle pros­si­me ele­zio­ni? Ma con­ta sopra­tut­to il nostro sen­tir­ci uni­ti come grup­po, la con­ver­gen­za sui prin­cì­pi di base, l’at­ti­vi­tà, l’e­sem­pio che dia­mo, la coscien­za che sia­mo tan­ti a pen­sar­la così e che stia­mo costruen­do insie­me del nuo­vo e del buo­no.
Sen­tir­ci grup­po, per­ché pro­prio al nostro inter­no fun­zio­ne­ran­no quei prin­cì­pi e quei meto­di che andia­mo pro­po­nen­do, e già sarà un suc­ces­so.