Flores D’Arcais su ateobus e democrazia

Dice giustamente che da atei si può pensarla in tanti modi, e che la cosa importante è impiegare le nostre energie per lottare non tanto per "convertire all'ateismo", ma per la giustizia, la libertà, la laicità, l'etica. Questo modo di pensare, e di fare, si chiama umanesimo ateo.
Pubblicato in Cultura e società e Ateismo e Umanesimo e Degni d'altri
27 Gennaio 2009 + edit 15 Ottobre 2018
1 Star2 Stars3 Stars4 Stars5 Stars (No Ratings Yet)
Loading...

Ripor­to un bel­l’ar­ti­co­lo di Pao­lo Flo­res d’Arcais, pub­bli­ca­to il 19 su (l’ot­ti­mo) Micro­me­ga onli­ne. D’ar­cais cri­ti­ca la pre­po­ten­te oppo­si­zio­nesfo­cia­ta in cen­su­ra – all’i­ni­zia­ti­va dell’ Uaar (Unio­ne Atei e Agno­sti­ci Razio­na­li­sti) di fare pub­bli­ci­tà ‘atea’ sugli auto­bus di geno­va.
A segui­re, il mio com­men­to. 😉

I cento fiori del laicismo

di Pao­lo Flo­res d’Arcais

L’agnostico sostie­ne l’incapacità del­la men­te uma­na di cono­sce­re l’assoluto, l’ateo nega l’esistenza di Dio (pren­do le defi­ni­zio­ni dal Devoto-Oli) , ma nem­me­no que­sto mi sem­bra l’essenziale. Più impor­tan­te è che esi­sto­no atei e/o agno­sti­ci di ogni tipo, con diver­sis­si­me con­vin­zio­ni mora­li, poli­ti­che, arti­sti­che, ecc. Il mio mae­stro Lucio Col­let­ti, mar­xi­sta ere­ti­co quan­do lo conob­bi, poli­ti­ca­men­te è fini­to depu­ta­to di For­za Ita­lia, sem­pre restan­do per­fet­ta­men­te ateo e anzi, come si com­pia­ce­va di dire iro­ni­ca­men­te, “mate­ria­li­sta vol­ga­re”.
Per­so­nal­men­te, per­ciò, pro­prio per­ché l’ateismo signi­fi­ca per me, dal pun­to di vista esi­sten­zia­le, che tut­to si gio­ca nel­la fini­tez­za del­la nostra vita, mi inte­res­sa la coe­ren­za dell’impegno per i valo­ri di giu­sti­zia e liber­tà, mol­to meno le radi­ci psi­co­lo­gi­che che tale impe­gno ha pres­so chi lo pra­ti­ca (per­ché disgu­sta­to lai­ca­men­te dall’ingiustizia o per­ché ispi­ra­to dal van­ge­lo). Mi sono tro­va­to mol­te vol­te, e so che mi tro­ve­rò anco­ra, da una stes­sa par­te con tan­ti cre­den­ti (per­fi­no mol­ti pre­ti, e un paio di vesco­vi, e for­se un car­di­na­le), e con­tro tan­ti atei rea­zio­na­ri o con­ser­va­to­ri (ora si è aggiun­ta la cate­go­ria degli atei devo­ti, che pure non è nuo­va ma ha i sui ante­ce­den­ti sto­ri­ci, Maur­ras un seco­lo fa).
Ovvia­men­te, quan­do si trat­ta di discus­sio­ne filo­so­fi­ca, cre­do sia neces­sa­rio riba­di­re le infi­ni­te ragio­ni che mili­ta­no a favo­re del­la non esi­sten­za di Dio (e dell’anima immor­ta­le, e tut­to il resto), e che cre­do dimo­stri­no tale ine­si­sten­za, mal­gra­do la mag­gior par­te dei filo­so­fi, anche non cre­den­ti, sosten­ga­no inve­ce che non si può dimo­stra­re né l’esistenza né l’inesistenza di Dio.
Ora, la que­stio­ne degli “ateo­bus” di Geno­va pone due pro­ble­mi, asso­lu­ta­men­te diver­si e da non con­fon­de­re: il dirit­to a fare pro­pa­gan­da per una posi­zio­ne (in que­sto caso l’ateismo) e l’opinione sul­le for­me pos­si­bi­li, e su que­sta in par­ti­co­la­re, di atei­smo mili­tan­te.
Sul pri­mo, ogni demo­cra­ti­co, non solo ateo o agno­sti­co, dovreb­be ave­re una posi­zio­ne ovvia e di asso­lu­ta fer­mez­za: la nostra Costi­tu­zio­ne (e ogni Costi­tu­zio­ne demo­cra­ti­ca degna del nome) con­sen­te il dirit­to alla pro­pa­gan­da reli­gio­sa e alla pro­pa­gan­da anti-religiosa, se si met­te in discus­sio­ne que­sta secon­da diven­ta non solo legit­ti­mo ma dove­ro­so met­te­re in discus­sio­ne anche la pri­ma, e con ciò usci­re dal­la demo­cra­zia (sia nel­la for­ma teo­cra­ti­ca sia in quel­la dell’ateismo di Sta­to di sta­li­nia­na memo­ria). Que­sto dirit­to Pel­liz­zet­ti ha riba­di­to sen­za equi­vo­ci.
Sul secon­do, ovvia­men­te, sono legit­ti­mi “cen­to fio­ri”, anche tra gli atei e gli agno­sti­ci (anzi, soprat­tut­to fra loro, poi­ché fino ad epo­ca recen­tis­si­ma quel­le posi­zio­ni sono sta­te discri­mi­na­te, e trop­po spes­so lo sono anco­ra, come il rifiu­to cap­zio­so del­la socie­tà tram­via­ria di Geno­va con­fer­ma).
A Pier­fran­co Pel­liz­zet­ti que­sto tipo di inzia­ti­va di atei­smo mili­tan­te, e anche quel­la del­lo sbat­tez­zo, sem­bra­no “scioc­chi­ne”. E’ pos­si­bi­le che la mag­gio­ran­za degli atei e agno­sti­ci ita­lia­ni non sia d’accordo (dif­fi­ci­le valu­tar­lo, sono con­vin­to che sia­no milio­ni, anzi deci­ne di milio­ni, e nes­sun son­dag­gio affi­da­bi­le è sta­to fat­to), quel­lo che non capi­sco è per­ché chi la pen­sa diver­sa­men­te deb­ba sca­te­nar­si in un sab­ba di insul­ti. Si può dire il pro­prio disac­cor­do, anzi espri­me­re un dis­sen­so ener­gi­co e appas­sio­na­to, e anche duris­si­mo, sen­za fini­re negli ana­te­mi, con­tro i qua­li gli atei e gli agno­sti­ci dovreb­be­ro esse­re natu­ral­men­te vac­ci­na­ti, e tan­to più vac­ci­na­ti quan­to più appas­sio­na­ta­men­te mili­tan­ti.
A me per­so­nal­men­te vede­re que­gli auto­bus in giro avreb­be fat­to pia­ce­re, anche se non mi sarei mai impe­gna­to per lan­cia­re una ini­zia­ti­va del gene­re, per­ché non mi inte­res­sa con­ver­ti­re nes­su­no all’ateismo, mi inte­res­sa con­vin­ce­re quan­ti più cit­ta­di­ni pos­si­bi­li a lot­ta­re per giu­sti­zia e liber­tà. Ma mi avreb­be fat­to pia­ce­re, per­ché avreb­be dimo­stra­to che in Ita­lia alcu­ni aspet­ti ele­men­ta­ri del­la demo­cra­zia era­no rispet­ta­ti, il che evi­den­te­men­te non è, visto che la pro­pa­gan­da pro-religioni dila­ga (fino alla for­me più inde­cen­te­men­te super­sti­zio­se degli enne­si­mi “mira­co­li” di que­sto e quel­lo), ma un sem­pli­ce car­tel­lo su un paio di auto­bus, per­fi­no trop­po rispet­to­so (per­ché mai la non esi­sten­za di Dio sareb­be una cat­ti­va noti­zia?) ha pro­vo­ca­to una nuo­va for­ma di cen­su­ra (e nel silen­zio del­le oppo­si­zio­ni che si dico­no demo­cra­ti­che, abu­si­va­men­te, una vol­ta di più).
Devo dire fran­ca­men­te, però, che doven­do deci­de­re come impie­ga­re le ener­gie (per cia­scu­no di noi limi­ta­te) nel­la sem­pre più neces­sa­ria bat­ta­glia per la lai­ci­tà (anzi il lai­ci­smo) riten­go di gran lun­ga più impor­tan­te com­bat­te­re l’ormai lugu­bre acca­ni­men­to del par­ti­to dei tor­tu­ra­to­ri sul cor­po di Elua­na Engla­ro, e impe­gnar­si per quel fon­da­men­ta­le dirit­to civi­le che è il dirit­to all’eutanasia (e non solo il rifiu­to dell’accanimento tera­peu­ti­co).
Spe­ro per­ciò che il dibat­ti­to con­ti­nui, con tut­te le asprez­ze argo­men­ta­ti­ve che sono nel­le cor­de di cia­scu­no (e Pier­fran­co Pel­liz­zet­ti in que­sto cer­ta­men­te non si rispar­mia) ma sen­za che a nes­su­no ven­ga mai in men­te di chie­de­re la cen­su­ra, come pur­trop­po inve­ce è appar­so in fili­gra­na (e non solo) in qual­che inter­ven­to.

 

Con­cor­do con D’Ar­cais! Ma vor­rei fare un pas­so avan­ti.

Quel­lo che gli è sfug­gi­to è che lo slo­gan del­la cam­pa­gna che com­men­ta non inneg­gia all’a­tei­smo, ma appun­to a una vita sen­za dio eti­ca e posi­ti­va quan­to una da cre­den­ti. In altre paro­le, direb­be­ro in Usa, Inghil­ter­ra, Sve­zia ad esem­pio, a una vita da non cre­den­ti uma­ni­sti, lad­do­ve per uma­ne­si­mo si inten­de appun­to una filo­so­fia di vita eti­ca, razio­na­le e appas­sio­na­ta in una real­tà che è com­ple­ta­men­te natu­ra­le, in cui l’uo­mo ha la mas­si­ma respon­sa­bi­li­tà del suo mon­do.

E gli è sfug­gi­to per­ché in Ita­lia non abbia­mo qua­si alcu­na coscien­za di cosa voglia dire esse­re non cre­den­ti e allo stes­so tem­po ave­re quel­le aspi­ra­zio­ni.
Sem­bra­no due cose distin­te, lon­ta­ne, e con­ti­nuia­mo un po’ tut­ti ad asso­cia­re sta­bil­men­te nul­la a que­sto atei­smo posi­ti­vo, inten­zio­nal­men­te ateo e inten­zio­nal­men­te posi­ti­vo!

Non sem­pli­ce atei­smo.
Non sem­pli­ce atei­smo per­ché sen­za cre­de­re si può esse­re anche “rea­zio­na­ri”, “devo­ti” o per­fet­ti stron­zi. Da non cre­den­ti si pos­so­no ave­re “diver­sis­si­me con­vin­zio­ni” sul­l’e­ti­ca, la con­vi­ven­za, la feli­ci­tà. Se – da atei e agno­sti­ci – sia­mo qui a soste­ne­re un’e­ti­ca lai­ca, anzi uma­na, la ragio­ne con­tro il dog­ma, una con­vi­ven­za pari­ta­ria, paci­fi­ca e den­sa di oppor­tu­ni­tà, una feli­ci­tà pos­si­bi­le natu­ral­men­te – cioè in natu­ra e per natu­ra – noi for­te­men­te con­no­tia­mo il nostro atei­smo in un cer­to modo, e non in altri!

Non è un caso allo­ra se anche que­sto atei­smo posi­ti­vo, uma­ni­sta, è nel­la per­ce­zio­ne del­la mag­gio­ran­za quel sem­pli­ce atei­smo da cui è impos­si­bi­le trar­re del bene, che non vale nean­che la pena di ascol­ta­re. L’a­tei­smo non ha nul­la da pro­por­re, in sé, ed è vero! Sia­mo i pri­mi noi a non defi­ni­re la dif­fe­ren­za fra un’o­pi­nio­ne su dio e un’in­te­ra visio­ne di vita.
Di che ci mera­vi­glia­mo se il nostro com­por­ta­men­to vie­ne con­si­de­ra­to una far­sa? Ste­ri­le pole­mi­ca? Quan­do non la voce rug­gen­te di sata­na in per­so­na?

Que­sto ‘tipo’ di non cre­den­ti, esi­ste!
L’Uaar ne è un bel­l’e­sem­pio, in quan­to Asso­cia­zio­ne (nazio­na­le) che lot­ta per i dirit­ti di que­sta e altre mino­ran­ze, per l’e­ti­ca, la scien­za e la lai­ci­tà in un’ot­ti­ca di rispet­to reci­pro­co. Lo stes­so Flo­res D’Ar­cais è ateo, e que­sti suoi prin­cì­pi non sono quel­li di un nichi­li­sta sfac­cen­da­to, al con­tra­rio! Eppu­re – appun­to – la pri­ma attual­men­te sem­bra non ave­re inte­res­se alcu­no a distin­guer­si per i suoi prin­cì­pi (uma­ni­sti) in quan­to tali, oltre che per il suo atei­smo (che già con­no­ta come razio­na­le e lai­co). Tan­to che per­si­no il secon­do, nel­la sua pro­fon­di­tà intel­let­tua­le e uma­na di ateo, fer­man­do­si al dirit­to di “lai­ci­smo” non vi rico­no­sce che del­l’a­tei­smo mili­tan­te, la mera voglia di “con­ver­ti­re all’a­tei­smo”, pro­prio una del­le poche vol­te che l’Uaar esce allo sco­per­to con una cam­pa­gna che invi­ta espli­ci­ta­men­te a una vita sì sen­za dèi, ma pie­na e degna. Una cam­pa­gna.. da atei uma­ni­sti!
Non è incre­di­bil­men­te signi­fi­ca­ti­vo?

In fina­le: ave­te fat­to anche voi la scel­ta di esse­re non sol­tan­to atei, ma di lan­cia­re la vostra vita ver­so que­gli alti valo­ri che ci ren­do­no magni­fi­ca­men­te uma­ni? Sen­ti­te den­tro la mia stes­sa neces­si­tà di uma­ne­si­mo ateo, e non solo di atei­smo? Per­ce­pi­te anche voi quan­to ha sen­so defi­nir­ci atei *e* uma­ni­sti, per con­fron­tar­ci final­men­te alla pari con le chie­se e la poli­ti­ca sen­za esse­re scan­sa­ti per prin­ci­pio? Ave­te anche voi que­sta voglia di ‘cam­bia­re il mon­do’ in posi­ti­vo, alla luce di prin­cì­pi che si esten­do­no oltre la neu­tra assen­za lai­ca di pri­vi­le­gi, e com­pren­do­no la mas­si­ma liber­tà da dog­mi, impo­si­zio­ni, mani­po­la­zio­ni, i mez­zi per la rea­liz­za­zio­ne di sé in paci­fi­ca con­vi­ven­za, la ragio­ne ma anche l’e­ti­ca, accan­to e pri­ma anco­ra del­l’a­tei­smo?

Allo­ra.. non aspet­tia­mo anco­ra! Atei uma­ni­sti, fac­cia­mo coming-out e dia­mo­ci da fare!