Un orizzonte laico, una nuova rotta, un magnifico futuro: in attesa soltanto di essere preso sul serio. Quasi ci siamo!

Una worldview umanista da proporre come tale è l'idea giusta. Limitare gli errori (che si riversano sugli altri) va bene, ma serve un'atteggiamento costruttivo e una proposta all'altezza per vedere una società diversa e migliore. Occorre 'volare alto', e qualcosa si muove. L'aps Uaar, col suo approccio laico-razionalista e il valore aggiunto dell'etica umanista, sarà determinante.
Pubblicato in Ateismo e Umanesimo
22 Settembre 2018 + edit 4 Ottobre 2018
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Dopo la pub­bli­ca­zio­ne del pre­ce­den­te post ho com­men­ta­to anche in Uaar l’in­ter­vi­sta di Rober­to Gren­de­ne, così:

Bel­la, Rober­to!

Buo­no anche il rife­ri­men­to a con­cet­ti come “pre­ve­ni­re pre­va­ri­ca­zio­ni”, “fis­sa­re buo­ne rego­le di con­vi­ven­za”, “rispet­to reci­pro­co”, “cre­sci­ta di civil­tà”. Se ne par­la (e ne par­lia­mo) sem­pre trop­po poco.

In una for­ma ecce­zio­nal­men­te bre­ve e inten­zio­nal­men­te non pro­vo­ca­to­ria. Non che i miei post sul tema lo sia­no mai, ma è che men­tre sul mio blog scri­vo libe­ra­men­te le mie idee, in altri luo­ghi ten­go con­to del con­fron­to che ne nasce, adat­tan­do dove ser­ve. Pro­prio nel­l’Unio­ne degli Atei e degli Agno­sti­ci Razio­na­li­sti in par­ti­co­la­re – pur già un’as­so­cia­zio­ne uma­ni­sta, per Sta­tu­to, atti­vi­tà sul cam­po per i dirit­ti civi­li, e affi­lia­zio­ni inter­na­zio­na­li –  il tema del­l’uma­ne­si­mo ateo tro­va anco­ra for­ti resi­sten­ze di una par­te, per moti­vi che van­no dal­l’or­di­ne pra­ti­co a quel­lo teo­ri­co, così come in altri la sen­sa­zio­ne che inve­ce sia già chia­ro a suf­fi­cien­za, restan­do uma­ni­sta in the clo­set e facen­do­la appa­ri­re sol­tan­to atea e più che altro con­tro (il che, inten­dia­mo­ci, è già mol­to, ma può diven­ta­re mol­tis­si­mo).
Sic­ché non voglio for­za­re la mano, né esse­re quel­lo che bac­chet­ta l’as­so­cia­zio­ne o che, nel far­lo scor­di la sua ecce­zio­na­le ope­ra a dife­sa del­la lai­ci­tà, o che sosten­ga per l’en­ne­si­ma vol­ta i pre­gi e l’u­ti­li­tà socia­le del­l’u­ma­ne­si­mo ateo.
In gene­re allo­ra inter­ven­go a soste­gno se il tema vie­ne ripro­po­sto da altri, oppu­re – come in que­sto caso – a but­ta­re lì una fra­se che pos­sa far riflet­te­re in quel­la dire­zio­ne, sapen­do che l’e­ven­tua­le pro­ces­so di cam­bia­men­to – di matu­ra­zio­ne direi – ha tem­pi lun­ghi.

Sta­vol­ta la sor­pre­sa è sta­ta gran­de. Rober­to mi rispon­de che, giu­sto 3 gior­ni pri­ma, l’ex Segre­ta­rio Uaar e valen­tis­si­ma risor­sa lai­ca Raf­fae­le Car­ca­no (qui i suoi libri, qui il blog su Micromega-L’Espresso) ha scrit­to un pez­zo “a que­sto pro­po­si­to”,pub­bli­ca­to su A ragion vedu­ta, il blog del­l’As­so­cia­zio­ne

Un magnifico futuro laico

Così scri­ve Raf­fae­le nel­la secon­da par­te del­l’ar­ti­co­lo (gras­set­to mio):

Se in poli­ti­ca man­ca un oriz­zon­te lai­co, però, non pos­sia­mo dar­ne la col­pa al desti­no cini­co e baro. Evi­den­te­men­te sba­glia­mo qual­co­sa anche noi. Anzi, pro­ba­bil­men­te sba­glia­mo parec­chio. Sia­mo pro­prio sicu­ri di saper pro­por­re un oriz­zon­te diver­so? Sia­mo pro­prio sicu­ri di non con­ti­nua­re, come fac­cia­mo da seco­li, come io stes­so ho fat­to sino­ra in que­sto post, a limi­tar­ci alla cri­ti­ca, sen­za saper pre­sen­ta­re un pen­sie­ro posi­ti­vo in gra­do di rap­pre­sen­ta­re un’alternativa vin­cen­te?

Abban­do­nia­mo­li pure al loro tota­li­ta­ri­smo, alme­no fin­ché non cer­ca­no di pra­ti­car­lo anche su di noi. È un pas­sa­to che dob­bia­mo lasciar­ci alle spal­le, se voglia­mo comin­cia­re dav­ve­ro a vola­re alto. Pos­sia­mo real­men­te incar­na­re il futu­ro e vive­re da pro­ta­go­ni­sti la crea­zio­ne di socie­tà ine­vi­ta­bil­men­te miglio­ri, per­ché ine­vi­ta­bil­men­te più inclu­si­ve. Socie­tà in cui, nel rispet­to degli altri, tut­ti potran­no esse­re se stes­si. Dan­do vita a un’umanità eman­ci­pa­ta, con­sa­pe­vo­le, libe­ra, ragio­ne­vo­le, feli­ce, sere­na, aper­ta, cosmo­po­li­ta.

Non pos­sia­mo sape­re qua­le sarà il futu­ro dell’umanità. Ma, se sarà magni­fi­co, non potrà che esse­re lai­co”.

Da cui la sor­pre­sa. Gran­de, magni­fi­ca.
Final­men­te! Una chia­ma­ta alle armi, lai­che, per un uma­ne­si­mo pale­se e ope­ran­te, dal­l’inter­no del­l’Uaar.
Così dun­que com­men­to là, e ripor­to qui:

Applau­si scro­scian­ti!
Per un atti­mo sono rima­sto sen­za paro­le… È un pia­ce­re leg­ge­re que­sta idea così chia­ra da un pez­zo da 90 dell’Uaar.
Gran­de Raf­fae­le!

Con­cor­do, ser­ve un oriz­zon­te lai­co, e ser­ve vola­re alto.
Spe­ro che que­sto arti­co­lo apra final­men­te una vera, frut­to­sa discus­sio­ne sul tema inter­na all’Uaar.

E me lo auguro davvero.

Ho scrit­to diver­se vol­te non solo di uma­ne­si­mo ateo (inclu­si un mani­fe­sto ita­lia­no e un libro) ma anche  di come razio­na­li­smo e lai­ci­tà del­lo Sta­to fos­se­ro già una pre­ci­sa con­no­ta­zio­ne Uaar (ver­sus un atei­smo di for­ma  qual­sia­si), e al con­tem­po un limi­te al suo mes­sag­gio socia­le e alle impor­tan­ti con­se­guen­ze di cui può esse­re cam­pio­ne (ad esem­pio, e qui).
10 anni fa pro­po­ne­vo la stes­sa cosa nel­la mailing-list inter­na del­l’As­so­cia­zio­ne, e si leva­ro­no scu­di e alza­ro­no muri. Era con­cet­tual­men­te trop­po pre­co­ce la pro­po­sta di allar­ga­re all’o­riz­zon­te lai­co – ateo e uma­ni­sta – l’at­ti­vi­tà ma anche le idee di un grup­po nato per altri, pur otti­mi, moti­vi.
Anche nel suo forum (ora ex), nel grup­po Face­book e nel blog nazio­na­le, pro­po­si a più ripre­se que­sta idea di una Uaar che sapes­se offri­re (e per­ciò, innan­zi­tut­to, pren­des­se posi­zio­ne su) una alter­na­ti­va di vita lai­ca – quin­di atea e razio­na­le, ma anche eti­ca in sen­so uma­ni­sta.
Ad esem­pio così (2010, in occa­sio­ne di una peti­zio­ne del­la Inter­na­tio­nal Huma­ni­st and Ethi­cal Union):

L’IHEU è una asso­cia­zio­ne inter­na­zio­na­le di ispi­ra­zio­ne uma­ni­sta fin dal nome. È per que­sto che si occu­pa e difen­de i dirit­ti uma­ni. L’Uaar ne fa par­te, e pren­de par­te giu­sta­men­te anche que­sto tipo di ini­zia­ti­ve. Ciò su cui è anco­ra indie­tro, a mio avvi­so, è pro­prio la coscien­za di quan­to impor­tan­te sia fare più espli­ci­to rife­ri­men­to ai valo­ri che giu­sti­fi­ca­no tale inte­res­se, che esu­la dal­la lot­ta per­so­na­le per i dirit­ti dei non cre­den­ti e la lai­ci­tà.

Valo­ri che sono nel suo sta­tu­to, e che si vivo­no pro­prio col soste­gno a tali ini­zia­ti­ve, ma che l’Uaar pare rite­ne­re secon­da­ri quan­do si trat­ta di pro­por­si al gran­de pub­bli­co. L’u­ma­ne­si­mo seco­la­re è una real­tà, oggi, nel mon­do. Coe­ren­te, ed estre­ma­men­te fun­zio­na­le, per non esse­re con­si­de­ra­ti i soli­ti atei che s’im­pic­cia­no del socia­le come non ci riguar­das­se, e per esse­re esem­pio noi per pri­mi del­la vita eti­ca e sen­sa­ta al di fuo­ri del­le reli­gio­ni che pro­po­nia­mo agli altri. Al momen­to, l’Uaar lo fa in modo incom­ple­to, ovve­ro come grup­po di ‘sen­za dio’ e pun­to.

Spe­ro di susci­ta­re una gros­sa rifles­sio­ne e un dibat­ti­to inter­no sul tema, sta­vol­ta, final­men­te. Sono cer­to che è un pas­so neces­sa­rio all’es­sen­za e all’ef­fi­ca­cia del­l’Uaar, se è vero che voglia­mo impe­gnar­ci in un cam­bia­men­to di tipo cul­tu­ra­le, e non sol­tan­to nel pur lode­vo­le inten­to di affer­mar­ci come mino­ran­za.

Con alter­ni suc­ces­si (ad esem­pio: a fron­te di pochi che era­no d’ac­cor­do, c’e­ra chi mostra­va inte­res­se e chi disin­te­res­se per il discor­so eti­co in gene­ra­le, chi rite­ne­va la lot­ta lai­ca suf­fi­cien­te per­ché guai a toc­ca­re la liber­tà di scel­ta, chi avreb­be volu­to un’Uaar più anti­cle­ri­ca­le, chi… avreb­be fat­to spa­ri­re pure l’a­tei­smo per­ché la lai­ci­tà fos­se più accet­ta­bi­le, e anche chi rite­ne­va che l’Uaar sem­pli­ce­men­te già lo faces­se). La rispo­sta del­l’a­teo medio ita­lia­no sul tema non è anco­ra oggi par­ti­co­lar­men­te entu­sia­sta, né direi par­ti­co­lar­men­te con­sa­pe­vo­le.
Nel tem­po comun­que l’in­te­res­se in Uaar è pro­gres­si­va­men­te cre­sciu­to, ed era pre­ve­di­bi­le per­ché non è mai sta­ta solo con­tro (qual­co­sa), ma anche pro (del­l’al­tro). Natu­ra­le evo­lu­zio­ne. Tan­to che negli ulti­mi anni le paro­le uma­ne­si­mo e uma­ni­sta com­pa­io­no con mag­gio­re faci­li­tà (ad esem­pio, e qui), seb­be­ne non anco­ra con la fre­quen­za di una vera impo­sta­zio­ne teo­ri­ca inte­rio­riz­za­ta e offer­ta come tale.

Un magnifico futuro laico se…

Le bel­le paro­le di Car­ca­no si inse­ri­sco­no in que­sto filo­ne, e rin­ca­ra­no la dose con deci­sio­ne.
L’ap­prez­zo mol­to per­ché è un altro segna­le di una nuo­va, più matu­ra sen­si­bi­li­tà socia­le, e un altro input ver­so un aggior­na­men­to di imma­gi­ne e posi­zio­ne che all’Uaar – e alla socie­tà attra­ver­so di essa – farà sol­tan­to bene.
Bene?
Sì, quel bene fat­to di più lai­ci­tà, più razio­na­li­smo, ma anche di più eti­ca dei dirit­ti e del­le rela­zio­ni, attra­ver­so cui “un’umanità eman­ci­pa­ta, con­sa­pe­vo­le, libe­ra, ragio­ne­vo­le, feli­ce, sere­na, aper­ta, cosmo­po­li­ta” – un magni­fi­co futu­ro lai­co - è sen­za dub­bio pos­si­bi­le.
Avan­ti insie­me!