Dopo aver preso, ad aprile, il più serio degli impegni – impedire che si ripetano abusi su minori all’interno della chiesa – finalmente il Papa passa all’azione. Come prima cosa, andrà a leggere la bibbia su Rai 1.
Ora, a parte la sconcezza di una operazione che sa di catechismo e disperata pubblicità – leggere la bibbia (ovvero capitoli attentamente scelti di essa) su un canale della televisione pubblica, senza una parte critica storico-etica, di pomeriggio, mettendo a disposizione uno spazio pagato anche da atei e non cristiani, i quali (ovviamente?) non hanno alcuno spazio a disposizione a loro volta – c’è da chiedersi quanto in realtà sarà efficace. Gli ascolti saliranno alle stelle, ma sarebbe molto interessante misurarli in rapporto alla popolazione italiana, per vedere a quanti – al di là dei cattolici più o meno ferventi e dei laici devoti che staranno tutti eccitati davanti al video – freghi qualcosa ancora veramente. Io dico che il 60% ne ha abbastanza, ma fosse anche il 40 o il 30: perché questi milioni di persone dovrebbero subire il monopolio cattolico?
Il rapporto non si farà, facile previsione, mentre si sbandiereranno alla grande gli ascolti dei soliti aficionados. Pazienza, questo tipo di cose non possono essere evitate, non ancora, non direttamente. La nostra battaglia – da laici, atei e umanisti – assieme di sicuro a persone di fede (penso ai Valdesi, ad esempio, ma anche a certi cattolici) è avanzare ogni giorno le nostre ragioni e le nostre critiche, affiché non tanto la politica – la nostra di oggi è in maggioranza devota per puro lucro e facciata, quindi finché la chiesa avrà presa non cambierà idea – quanto la popolazione, la gente, continui o cominci a ragionarci su.
Ovviamente a mio parere dovremmo far più che protestare, o rischiamo di togliere fiducia alla gente senza ridarla: dovremmo proporre a nostra volta un modello positivo, una visione di vita etica e possibile, veramente alternativa e senza dèi. C’è, si chiama umanesimo secolare. Noi atei e agnostici lo viviamo, ma non lo facciamo sentire, e quindi manca. Le persone hanno bisogno di punti di riferimento, è giusto. Se quelli buoni esistono, diamoglieli!
Consideriamo anche l’effetto su politica e la religione: se smetteremo di presentarci come i soliti atei polemici (non è così ma è quel che ne esce) e diventeremo una forza organizzata intorno a una filosofia costruttiva per migliorare il mondo, saranno costretti a non snobbarci, e diventeremo parte del processo di cambiamento insieme a loro.
Secondo tema del post (azz, era nato come semplice post di satira.. mi saprò mai trattenere? 😉: il papa, le sue dichiarazioni pubbliche clamorose fra gli applausi, e.. ciò che poi fa in realtà. Ricorda molto la politica italiana di questo periodo, no? Sparate ad effetto, per imbonire la piazza. E poi nei fatti, nulla, se non l’opposto. Ebbene, smettiamola di fare le vittime e cominciamo a domandare *conto* delle affermazioni che si fanno: il papa ad aprile ha parlato di pedofilia nel clero e ha annunciato provvedimenti. Sono passati oltre 2 mesi: COSA HA FATTO? A parte pregare per le vittime, che notoriamente non serve a un cazzo, intendo. COSA INTENDE FARE? E QUANDO?
Ecco: così come tanti, in religione e in politica, sono pronti all’applauso quando si fanno dei facili coup de théâtre, dovrebbero essere ugualmente pronti a valutare i fatti concreti che ne seguono. E, semmai, a fischiare.