Chi ha offeso chi?


Pubblicato in Ateismo e Umanesimo e Religioni e sètte
7 Aprile 2011
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Bene­det­to XVI alle Fos­se Ardea­ti­ne, lo scor­so 27 mar­zo. Ridu­cen­do la stra­ge ad una “offe­sa a Dio” e coglien­do l’en­ne­si­ma occa­sio­ne per deni­gra­re gli esse­ri uma­ni e pre­di­ca­re il suo cate­chi­smo, non fa che il suo por­co lavo­ro. Ma si può – e si deve? – esse­re in disac­cor­do.

Tro­vo una ver­go­gna che:

Non abbia ono­ra­to i cadu­ti in quan­to tali.
Non abbia ripu­dia­to la “vio­len­za del­l’uo­mo sul­l’uo­mo” in quan­to tale, ma come offe­sa al suo dio.
Non abbia soste­nu­to digni­tà e fra­tel­lan­za fra gli uomi­ni in quan­to uomi­ni, ma in quan­to figli del suo dio.
Abbia appro­fit­ta­to di que­sta visi­ta (‘pel­le­gri­nag­gio’) per elo­gia­re un dio (il qua­le non rie­sce mai a par­la­re per sé) e il pri­ma­to del­la fede (la sua, e solo la sua).
Abbia riaf­fer­ma­to un’im­ma­gi­na­rio per­cor­so di sal­vez­za pas­si­va­men­te dipen­den­te da Dio e dal­la fede, anzi­ché dal sen­so eti­co e dal corag­gio pro­prio del­l’uo­mo, quan­do col­ti­va­ti.
Abbia insul­ta­to l’u­ma­ni­tà, rin­ne­gan­do­ne qua­li­tà e poten­zia­li­tà natu­ra­li e soste­nen­do che, da soli e sen­za Dio, non potrem­mo che esse­re che vio­len­ti e abiet­ti.
Insi­sta a divi­der­ci in due schie­ra­men­ti ugua­li e oppo­sti, cre­den­ti e non cre­den­ti, quan­do ciò non ser­ve dav­ve­ro a una solu­zio­ne fon­da­ta sul bene comu­ne, e inve­ce fomen­ta bat­ta­glia.
Il tut­to, ovvia­men­te, sen­za pro­va­re una sola affer­ma­zio­ne fra que­ste, ma pro­ce­den­do fra mise­ri non sequi­tur, vaghe gene­ra­liz­za­zio­ni e bel­le paro­le stac­ca­te da ogni con­te­sto.

La pover­tà e la fal­si­tà di una tale visio­ne del­l’uo­mo e del­la vita dovreb­be esse­re evi­den­te. Che Bene­det­to la cele­bri è legit­ti­mo, ciò non toglie che sia pos­si­bi­le e dove­ro­sa una rispo­sta diret­ta. Che vi si oppon­ga­no ragio­ni altre, per­ché una vol­ta sfron­da­te le coscien­ze si resti libe­ri, ma anche capa­ci di orien­tar­si e rico­struir­si una vita. È que­sta una respon­sa­bi­li­tà impor­tan­te. Auspi­co che le for­ze lai­che e uma­ni­ste, sia­no esse di cre­den­ti o non cre­den­ti, si inten­da­no sul fat­to che è neces­sa­rio un cam­bia­men­to inte­rio­re e cul­tu­ra­le, per usci­re da una cri­si ita­lia­na che è innan­zi­tut­to inte­rio­re e cul­tu­ra­le. E che esse si fac­cia­no final­men­te ascol­ta­re su que­sto, tut­ti insie­me, in modo chia­ro, pro­gram­ma­ti­co ed effi­ca­ce.

Chiu­do segna­lan­doil diver­ten­te sfor­zo sati­ri­co del forum Spinoza.it, e il bel post del sem­pre atten­to Mau­ri­zio Fiu­ma­ra:

Quan­do papa Bene­det­to XVI, nel­la ricor­ren­za del­lo scem­pio del 24 mar­zo 1944, avve­nu­to alle Fos­se Ardea­ti­ne, par­la di “offe­sa gra­vis­si­ma a Dio”, è evi­den­te il disu­ma­no para­dos­so, a dimo­stra­zio­ne che anche tra i mini­stri del­la Chie­sa si sia­no smar­ri­ti i veri valo­ri uma­ni, allon­ta­nan­do anco­ra di più la spe­ran­za di poter tro­va­re, un gior­no, pun­ti d’incontro tra il pen­sie­ro reli­gio­so cri­stia­no e gli atti del­la ragio­ne. [segue su Con­ver­san­do sul tra­scen­den­te]