Le potenzialità reali dell’essere umano. E dei non credenti.


Pubblicato in Ateismo e Umanesimo
16 Novembre 2016
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Serie: l’uomo, l’etica, la società. 3 punti di vista atei.

La nostra natu­ra ci con­sen­te una con­vi­ven­za più feli­ce? Rispo­sta all’ateo pes­si­mi­sta, e a quel­lo cini­co.

  1. L’uomo, l’etica, la socie­tà. La nostra natu­ra ci con­sen­te una con­vi­ven­za più feli­ce?
  2. All’ateo che pen­sa che le cose ‘stan­no così’ e la volon­tà sia nien­te.
  3. All’ateo che pen­sa che l’uomo sia lupo all’uomo. Lui inclu­so.
  4. Le poten­zia­li­tà rea­li dell’essere uma­no. E dei non cre­den­ti.

[Upda­te]

Gior­ni fa sul forum Uaar ave­vo ini­zia­to un discor­so sul­l’ef­fet­ti­va pos­si­bi­li­tà di miglio­ra­re la nostra socie­tà con due altri atei che espri­me­va­no for­ti riser­ve.
Il ‘Cini­co’ per ora ha rinun­cia­to, men­tre il ‘Pes­si­mi­sta’ ripren­de sen­za con­si­de­ra­ra­re dav­ve­ro i miei argo­men­ti, ma aggiun­gen­do esem­pi a suo favo­re e ripe­ten­do alcu­ni con­cet­ti.
Mi sta bene: for­se esa­mi­na­re il tema da un ulte­rio­re ‘ango­lo’ può esse­re uti­le, per­ciò gli offro qual­che altra idea.

L’in­ten­zio­ne è tri­pli­ce: fare brec­cia nel­la sua visio­ne del mon­do par­zia­le e demo­ti­van­te (per­ché par­zia­le), leg­ge­re even­tua­li argo­men­ti fon­da­ti che inve­ce aiu­ti­no me a cor­reg­ge­re la mia, o fini­re per esse­re paci­fi­ca­men­te d’ac­cor­do sul disac­cor­do (cosa non scon­ta­ta, pur­trop­po, sul forum Uaar attua­le).

[Ripor­to qui un mio post sul forum Uaar, che è pub­bli­co. L’u­ten­te ha scrit­to lì, non qui, quin­di mi pare giu­sto non sia cita­to. I suoi argo­men­ti, tut­ta­via, sono fra le tipi­che obie­zio­ni ad un approc­cio costrut­ti­va­men­te eti­co alla con­vi­ven­za uma­na, e in quan­to tali mi per­met­to di ripor­tar­le, con la mia rispo­sta. L’in­ten­to infat­ti non è di par­la­re del­l’u­ten­te, ma di cor­reg­ge­re alcu­ne opi­nio­ni comu­ni ad atei con un’al­tra visio­ne del mon­do. Even­tua­li rife­ri­men­ti per­so­na­li sono sta­ti qui omes­si]

Ok, vedia­mo­la anche da que­sto lato:

> Ti rispon­do con sem­pli­ci dati di fat­to, oggi 14 novem­bre 2016 solo 10 pae­si in tut­to il pia­ne­ta non sono coin­vol­ti in qual­che modo in un con­flit­to, quin­di il tuo man­tra “non neces­sa­ria­men­te” per quan­to pos­si­bi­le risul­ta impro­ba­bi­le.

Sì, ma
a par­te il fat­to che biso­gna vede­re che s’in­ten­de per ‘qual­che con­flit­to’ (gra­vi­tà, esten­sio­ne, …), che non sono tut­ti ugua­li,
a par­te il fat­to che biso­gna vede­re le ragio­ni del con­flit­to (c’è chi aggre­di­sce per inte­res­se e/o idee mal­sa­ne, ma anche chi si difen­de o subi­sce. Come sem­pre),
a par­te il fat­to che i gover­ni dei ‘Pae­si’ pos­so­no aver scel­to il con­flit­to ma il popo­lo no, non sape­re o non esse­re d’ac­cor­do, come spes­so acca­de,
e a par­te il fat­to che ci sono tut­ta una serie di altri para­me­tri che van­no con­si­de­ra­ti se si vuo­le valu­ta­re il livel­lo di benes­se­re e ben-fare uma­no, e con­si­de­ra­re solo il ‘in qual­che modo in con­flit­to’ è insuf­fi­cien­te a valu­ta­re la qua­li­tà del­l’es­se­re uma­no,
da cui il dato di fat­to che come argo­men­to in rispo­sta non è for­te, ma super­fi­cia­le,
va det­to che – com’è in real­tà ovvio – ciò non fa smet­te­re né sin­go­le per­so­ne né mag­gio­ri isti­tu­zio­ni dal rite­ne­re la pace pos­si­bi­le e agi­re per dif­fon­der­la.
Tut­ti que­sti san­no benis­si­mo quan­to è dif­fi­ci­le dif­fon­der­la, ma lo fan­no lo stes­so. Per­ché? Per­ché è meglio che arren­der­si al peg­gio.

Va poi ripe­tu­to mol­to sem­pli­ce­men­te que­sto, che è deter­mi­nan­te:
Lo sce­na­rio che descri­vi è uno in cui ven­go­no ripe­tu­ti erro­ri che favo­ri­sco­no ampli­fi­ca­no o cau­sa­no quel­lo stes­so sce­na­rio.
Pren­der­lo a model­lo, a cal­co, a matri­ce, a ‘rego­la uma­na’ è un erro­re.
È come se un archi­tet­to costruis­se case sen­za basi com­ple­te e cor­ret­te di archi­tet­tu­ra. Se dopo qual­che tem­po tut­ti i suoi palaz­zi crol­la­no, c’è da aspet­tar­se­lo, e non è che non si pos­so­no costrui­re inve­ce palaz­zi che stan­no in pie­di.
Ma l’ar­chi­tet­to inca­pa­ce può esse­re di quel­l’i­dea – e pure chi spe­cu­la su quel­le case, e pure tut­ti quel­li che al crol­lo ci vive­va­no den­tro – fin­ché non si ammet­tes­se che sta­va sba­glian­do lui.

> Negli sta­tes, pae­se lea­der scien­ti­fi­co, tec­no­lo­gi­co, cul­tu­ra­le, eco­no­mi­co e mili­ta­re è sta­to elet­to pre­si­den­te uno che non cre­de al riscal­da­men­to del pia­ne­ta dovu­to ai com­bu­sti­bi­li fos­si­li.

E secon­do te per­ché no,
per­ché è evo­lu­ti­va­men­te un idio­ta?
La mas­sa che lo ha vota­to, gene­ti­ca­men­te stu­pi­da?
O cre­sciu­ti da e come idio­ti igno­ran­ti, pre­sun­tuo­si e non più capa­ci di usa­re la testa, che pure han­no?

> Quin­di no, non abbia­mo fat­to come spe­cie alcu­na stra­da dai tem­pi del­la pre­i­sto­ria in cam­po psi­co­lo­gi­co, anche per­ché, stu­di sul­le cul­tu­re paleo­li­ti­che non ci par­la­no affat­to di socie­tà più vio­len­te del­le attua­li, sem­mai meno…

Non è che non ne abbia­mo fat­ta – non vor­rai nega­re le mera­vi­glie rag­giun­te in cam­po eti­co, dirit­ti civi­li, gestio­ne dei con­flit­ti, edu­ca­zio­ne fami­lia­re, ecce­te­ra che ci distin­guo­no dal­le pas­sa­te epo­che, impie­gan­do meglio le stes­se qua­li­tà? – è che anco­ra i vec­chi meto­di sono mol­to usa­ti e gli erro­ri che ne con­se­guo­no sono ovvia­men­te i soli­ti.
Sem­pli­ce­men­te, ser­ve più tem­po e fare meglio.

Que­sti esem­pi insom­ma descri­vo­no sì la real­tà, ma in par­te. La par­te peg­gio­re.
L’er­ro­re di fon­do è con­si­de­ra­re solo que­sta ed esten­der­la a tut­to.

> No, non espri­mo un giu­di­zio di valo­re ma di gusto,

Mmm,
mi pare inve­ce che espri­mi un giu­di­zio di valo­re ma non ci tie­ni affat­to che si esten­da. Allo­ra resta un tuo ‘gusto’. Ripren­do il con­cet­to dopo.

> rico­no­sco nel tuo modo di con­ce­pi­re la mora­le la lon­ga mano del cri­stia­ne­si­mo ( e come potreb­be esse­re altri­men­ti?) la dif­fe­ren­za fra me e te è che tu non te ne accor­gi e pre­fe­ri­sci cre­de­re che non sia così, io volu­ta­men­te cer­co di rico­no­scer­la e riget­tar­la per (ri)appropriarmi di una matri­ce emo­ti­va meno ipo­cri­ta da cui far sgor­ga­re un codi­ce mora­le più vici­no alla sor­gen­te.

E non puoi che rico­no­scer­la,
visto che – come ho già det­to – essa nel­la sua par­te più ‘ter­re­na’ si appro­pria di prin­cì­pi che sono pura­men­te uma­ni.
L’er­ro­re è non vede­re che ci sono que­sti prin­cì­pi, sono nel­l’uo­mo, pri­ma, e poi, dopo, arri­va il cri­stia­ne­si­mo, a inter­pre­tar­li a modo suo.
La mia mora­le degli atei uma­ni­sti par­te anch’es­sa dal­l’uo­mo, ma non la mar­chia con altro nome e non vi aggiun­ge alcun­ché d’al­tro.
Più chia­ro?

Sono con­ten­to che par­li anche tu di ‘codi­ce mora­le vici­no alla sor­gen­te’, ma atten­zio­ne a non ‘pre­fe­rir cre­de­re’ che ciò non sia pos­si­bi­le nel pic­co­lo e su più lar­ga sca­la, e che lo sfor­zo sia inu­ti­le per­ché l’es­se­re uma­no non cam­bia da ‘cat­ti­vo’ qua­le è. Non è ipo­cri­sia osser­va­re la par­te eti­ca del­l’uo­mo – inne­ga­bi­le – e appun­to par­ti­re da lì per quel ‘codi­ce eti­co’.

> Non mi fer­mo a me stes­so,

Bene,
allo­ra for­se se a) non ti fer­mi a te stes­so e b) par­li di codi­ce eti­co, pos­sia­mo con­cor­da­re che un’a­zio­ne di dif­fu­sio­ne eti­ca ha sen­so ed è impor­tan­te?

> so bene però che la mag­gior par­te del­la gen­te non per­de tem­po a costruir­si una pro­pria mora­le ma ne adot­ta una bel­l’e pron­ta

La mag­gior par­te’ è una real­tà tem­po­ra­nea, sem­bra costan­te solo per­ché si fan­no gli stes­si erro­ri.
Spe­ro a que­sto pun­to tu intra­ve­da che esi­ste la pos­si­bi­li­tà di cam­bia­re le per­cen­tua­li, posto si fac­cia­no mos­se diver­se.

> Con altri il con­fron­to può esse­re uti­le ma la costru­zio­ne di una mora­le è un fat­to per­so­na­le e mol­to inti­mo.

Cer­ta­men­te.
Ciò non toglie né che la scel­ta per­so­na­le non pos­sa esse­re (e non sia già) con­di­zio­na­ta da fuo­ri,
né ovvia­men­te che si pos­sa arri­va­re a simi­li con­clu­sio­ni in più per­so­ne.

> Te imma­gi­ni che ciò che a te sem­bra ingiu­sto lo sia per tut­ti ma non è così,

Non esat­ta­men­te.
Ci sono vari livel­li di inten­si­tà e impor­tan­za, sul­le cose di base tro­vo ci sia una ten­den­za comu­ne, e che quan­do non c’è spes­so è dovu­to a espe­rien­ze che han­no ridot­to la sen­si­bi­li­tà ad esse.
Come vedi, fles­si­bi­li­tà e obiet­ti­vi­tà. Mi pare di aver con­ta­to alme­no 3 vol­te in que­sto post in cui hai ammuc­chia­to dei con­cet­ti in uno solo, ma ammuc­chia­re in uno rara­men­te spie­ga bene, non meglio del­l’am­muc­chia­re solo in due, che pure abbia­mo det­to è spes­so erra­to.

> comun­que que­sto tuo ragio­na­men­to par­te da una con­ce­zio­ne ugua­li­ta­ria che non è affat­to con­di­vi­sa. Vale solo in poche zone del pia­ne­ta ed è una con­ce­zio­ne con­ti­nua­men­te minac­cia­ta, tan­to dal pen­sie­ro del­le mas­se che da quel­lo del­le éli­te.

Cer­to,
che non è con­di­vi­sa.
Mica si può chie­de­re allo sfrut­ta­to­re, al ladro, al cri­mi­na­le, ma nem­me­no allo schia­vo feli­ce, all’i­gno­ran­te incon­sa­pe­vo­le, ma nem­me­no all’or­mai dan­neg­gia­to e al per­du­ta­men­te disil­lu­so sem­pli­ce­men­te doma­ni di cam­bia­re abi­tu­di­ni.
Ser­ve lavo­ro, e fati­ca, per rifa­re e con­vin­ce­re. E cre­sce­re in altro modo.

> Anco­ra una vol­ta vuoi pie­ga­re alla tua visio­ne cose che inve­ce esu­la­no: gli dei immor­ta­li gio­ca­no con gli uma­ni, non li giu­di­ca­no, li usa­no per i loro sco­pi, li tor­men­ta­no, a vol­te per­si­no invi­dia­no alcu­ni di loro ma non giu­di­ca­no. Tut­ti, uomi­ni e dei cer­ca­no il pro­prio van­tag­gio e la giu­sti­zia non esi­ste, al suo posto si pra­ti­ca la ven­det­ta. Odis­seo si ven­di­ca dei pro­ci, non li giu­di­ca: li ster­mi­na.
Pos­sia­mo esse­re d’ac­cor­do nel­la misu­ra in cui accet­ti Odis­seo come arche­ti­po del­l’es­se­re uma­no e il van­tag­gio per­so­na­le come misu­ra di tut­te le cose. 😉

Uao,
asso­lu­ta­men­te no.
Ed è que­sta tua visio­ne che non è arche­ti­po di nul­la, anche riguar­do alla mito­lo­gia stes­sa: gli dèi si schie­ra­no, puni­sco­no, esul­ta­no con e per gli uomi­ni.
Le guer­re si com­bat­to­no – e i pro­ci si ster­mi­na­no – per idea­li come *giu­sti­zia* e *benes­se­re* che non si vuo­le veder oppres­si o da cui si vuo­le sal­va­re la pro­pria e altrui gen­te.
Il van­tag­gio *non* l’u­ni­ca misu­ra di quel­le cose, né del­le cose. Se non c’è anche il giu­sto, il ‘van­tag­gio’ non diven­ta rego­la.
Il ‘van­tag­gio’ è anche lo stru­men­to di chi ritie­ne che mors tua vita mea, egoi­smo, tri­bù, ‘gli altri’ da com­bat­te­re e oppri­me­re, per­ché tan­to è van­tag­gio. Solo nostro però. Ma così, come det­to, non si va da nes­su­na par­te.

> Anco­ra con le cop­pie di oppo­sti per lo più appa­ren­ti…

Sono oppo­ste per­ché sono oppo­ste.
Che poi non ci sia­no solo quei fat­to­ri e che tut­ti (gli oppo­sti) si ritro­vi­no den­tro di noi in misu­re diver­se, è cer­to e già det­to.
Mi pre­me­va far­ti capi­re – o ammet­te­re – che den­tro di noi c’è *per natu­ra* *anche* una par­te for­te di segno oppo­sto all’e­goi­smo, la sopraf­fa­zio­ne, ecce­te­ra.

> egoi­smo e empa­tia deter­mi­na­no spes­so e volen­tie­ri la stes­sa azio­ne: ti do par­te del mio cibo per­ché ho fame (par­te e non tut­to per­ché sono egoi­sta, te ne do un poco per­ché ho una teo­ria del­la men­te che mi fa imma­gi­na­re la tua fame, simi­le alla mia)

What?
Ti do par­te del­la mia per egoi­smo?
La tua fame è simi­le alla mia per ‘teo­ria del­la men­te’?
Scu­sa sai,
non è così. Se sono solo egoi­sta non ti do pro­prio nul­la, e l’em­pa­tia è piut­to­sto que­stio­ne di sen­si­bi­li­tà, basi­la­ri dedu­zio­ni (‘sei simi­le a me, anche tu come me sei un esse­re uma­no’) e di bio­lo­gia (neu­ro­ni spec­chio).
Poi dopo, se col­ti­va­ta e non repres­sa, si ele­va a teo­ria con­sa­pe­vo­le e rego­la inte­rio­re.

> Tut­to il nostro agi­re sal­vo rari casi è deter­mi­na­to da pro­ces­si di cui non sia­mo con­sa­pe­vo­li e sono la risul­tan­te del­le dina­mi­che emo­ti­ve che por­ta­no fuo­ri nel mon­do ester­no le nostre istan­ze inter­ne.

Visio­ne ridut­ti­va.
I pro­ces­si inter­ni pos­so­no affat­to rara­men­te esse­re por­ta­ti alla coscien­za, ri-conosciuti, usa­ti (o con­di­zio­na­ti) di pro­po­si­to, e per­si­no spie­ga­ti nel­le cau­se e negli sco­pi.

> comun­que la tua visio­ne qual­cu­no la bol­le­reb­be come sta­ta­li­sta, c’è chi pen­sa che le leg­gi sia­no un male ne che lo sta­to sia un male quin­di ritor­nia­mo a bom­ba, ciò che tu ritie­ni neces­sa­rio non lo è affat­to per altri e quin­di il colo­nia­li­smo eti­co divie­ne vio­len­za e sopraf­fa­zio­ne.

Lo capi­sco bene,
che ‘c’è chi pen­sa che non’. Vuoi lascia­re la socie­tà sen­za leg­gi, per­ché ‘qual­cu­no’ non sarà d’ac­cor­do?
Capi­sci che inten­do? Sem­bra che dico qual­co­sa di assur­do, ma è la base del­la socie­tà: ci si orga­niz­za intor­no a del­le leg­gi per il bene comu­ne. Bene, non van­tag­gio. E cos’è con­si­de­ra­to ‘bene’? Ciò che arbi­tra­ria­men­te, ma in base a dei prin­cì­pi scel­ti, si deci­de che lo è.

Ora, *se* si vuo­le fare insie­me, *se* si deci­de che gli uomi­ni sono pari, *se* si deci­de che tut­ti devo­no poter esse­re feli­ci e non solo alcu­ni, ecce­te­ra, pen­sa te stia­mo facen­do eti­ca!

C’è chi inve­ce vor­reb­be pri­vi­le­gi solo per sé? Chi vor­reb­be ruba­re e sfrut­ta­re? Chis­se­ne­fre­ga.
Su que­sti prin­cì­pi base, a mio pare­re non si deve tran­si­ge­re. Vita tua mors mea un cor­no. *Se* una socie­tà va orga­niz­za­ta, *se* è neces­sa­rio dar­si del­le rego­le, *meglio* di que­sto tipo che no. Meglio su que­sti prin­cì­pi.
I qua­li impli­ca­no che lo Sta­to deve met­te­re boc­ca ma solo ed esclu­si­va­men­te il meno pos­si­bi­le (ma non di meno).
*Se* qual­cu­no deve rosi­ca­re, che sia­no quel­li che rube­reb­be­ro e sfrut­te­reb­be­ro e oppri­men­reb­be­ro *se* non ci fos­se­re rego­le ad impe­dir­glie­lo.
Per­si­no bana­le dir­lo, direi.

Poi, poste que­ste rego­le di base – meglio che lo ripe­ta – *mas­si­ma liber­tà pos­si­bi­le*. Mas­si­ma pos­si­bi­li­tà di fare ed esse­re. A pro­prio modo.
Cioè, mas­si­ma *varie­tà* di esi­sten­ze, mas­si­ma diver­si­fi­ca­zio­ne di aspi­ra­zio­ni, mas­si­ma quan­ti­tà di mez­zi per rea­liz­zar­si come si sce­glie, mas­si­ma capa­ci­tà di sce­glie­re da sé chi esse­re e cosa fare.
Ci capia­mo?

Ma que­sto è pos­si­bi­le *solo*, a mio avvi­so, se le basi lo garan­ti­sco­no. E se tali basi ven­go­no pre­se a gui­da e tute­la­te come tali.
Non è che non si fac­cia già, giu­sto? Lo Sta­to par­te *comun­que* da del­le basi di prin­ci­pio.
E al momen­to non è che tan­ti fac­cia­no un otti­mo lavo­ro.

> Il mio desi­de­rio di vede­re la vita di que­sto pia­ne­ta sboc­cia­re altro­ve non è cer­to una fuga,

Sono con­ten­to che tu lo dica,
come pri­ma hai det­to che non ti fer­mi a te stes­so, per­ché fino­ra non ho let­to nul­la che lo con­fer­mi, nul­la in cui ti abbia let­to dire, ‘è pos­si­bi­le fare que­sto’, ‘in effet­ti si potreb­be’, ‘sareb­be meglio che’, ‘intan­to fac­cia­mo’ e cose del gene­re. Nul­la di fat­ti­va­men­te costrut­ti­vo nel sen­so di ‘non fuga’ e nel sen­so di un ‘noi’. Se hai idee per il ‘qui e ora’ e inten­zio­ne di ‘fare nono­stan­te tut­to’, non le hai anco­ra espres­se.

> è volon­tà di far­la per­se­ve­ra­re diver­si­fi­can­do gli ambien­ti, in modo tale che i feed­back fra uma­ni e nuo­vi mon­di gene­ri­no nuo­ve cul­tu­re che tra­sfor­mi­no in pro­fon­di­tà l’a­ni­mo dei suoi abi­tan­ti.

No, sì, ti capi­sco [Nic­k­na­me],
ma da qui a dicia­mo 50, 100 anni? pri­ma che si pos­sa anche solo arri­va­re a ter­ra­for­ma­re un faz­zo­let­to di un solo pia­ne­ta, che fàmo?
E se poi – tra 100 anni e se nel frat­tem­po non ci sia­mo auto­di­strut­ti (come dice­vi anche tu, distrug­ge­re è mol­to più faci­le, basta­no mol­ti meno idio­ti che per costrui­re) – que­sti fan­ta­sti­ci feed­back non risul­tas­se­ro fan­ta­sti­ci?
Ovve­ro, se sem­pli­ce­men­te l’uo­mo – com’è ora – arri­vas­se su un’al­tra roc­cia e *rico­min­cias­se* a fare le stes­se cose, com’è d’al­tro can­to ovvio aspet­tar­si?

> Desi­de­ro mol­te uma­ni­tà diver­se, in com­pe­ti­zio­ne dar­wi­nia­na fra loro e non una asfit­ti­ca cul­tu­ra uni­ver­sa­le che custo­di­sce se stes­sa con­su­man­do­si nel­la sta­gna­zio­ne.

Ah, ‘com­pe­ti­zio­ne dar­wi­nia­na’.
Tu lo sai però che la com­pe­ti­zio­ne dar­wi­nia­na si svi­lup­pa sen­za sco­po, e che in tem­pi sto­ri­ci e non evo­lu­zio­ni­sti­ci quel­la sareb­be com­pe­ti­zio­ne cul­tu­ra­le, vero?
E lo sai che pri­ma che si for­mi­no cul­tu­re altre su altri pia­ne­ti ser­ve parec­chis­si­mi anni, vero? E sai che le nuo­ve cul­tu­re sareb­be­ro su altri pia­ne­ti, giu­sto?
E sai che, quan­to a cul­tu­re diver­se già qui non sia­mo mes­si male, e quan­to a com­pe­ti­zio­ne i risul­ta­ti fan­no spes­so schi­fo?
E che quan­do non fan­no schi­fo è per­ché ci si accet­ta, ci si rispet­ta, si cre­sce insie­me, ci si lascia libe­ri, si mol­ti­pli­ca­no le reci­pro­che oppor­tu­ni­tà in pace e pari­tà? Ovve­ro, secon­do quel­le famo­se basi mini­me *eti­che* che fino­ra hai pro­va­to a strac­cia­re come mino­ri­ta­rie, pres­so­ché irrea­liz­za­bi­li e ingiu­sta­men­te impo­ste?

> L’e­ti­ca… lascia che ognu­no si scel­ga la sua,

Si è capi­to che sono pro­prio le pre­mes­se di cui par­lo che *con­sen­to­no* una scel­ta libe­ra (o più libe­ra pos­si­bi­le) e per­so­na­le?
Si è capi­to che non aspi­ro a ren­de­re l’u­ma­ni­tà un burat­ti­no infor­me, ma all’e­sat­to con­tra­rio dare la pos­si­bi­li­tà a tut­ti di esse­re più sé stes­si, per scel­ta vera­men­te infor­ma­ta e libe­ra? E che per fare que­sto, *è neces­sa­rio* un ambien­te favo­re­vo­le, e ben più favo­re­vo­le di oggi? Cioè uno in cui l’ag­gres­so­re non è lascia­to libe­ro di aggre­di­re, per­ché ‘liber­tà’ è bel­lo, ma in qual­sia­si socie­tà di per­so­ne non può esse­re asso­lu­ta?
Si è capi­to che oggi l’uo­mo è lascia­to sce­glie­re a vol­te trop­po poco e a vol­te mol­to sen­za esser­ne in gra­do, e que­sto è il risul­ta­to? Si è capi­to che non voglio toglie­re la liber­tà ma aumen­ta­re la pos­si­bi­li­tà di sfrut­tar­la meglio, e tut­ti? E che pen­so vada fat­to nel modo più indo­lo­re pos­si­bi­le?

> i cam­bia­men­ti pro­fon­di che pos­so­no influi­re real­men­te sul­l’e­ti­ca di un indi­vi­duo sono per­so­na­li,

Si è capi­to che non è affat­to sem­pre così?
Si è capi­to no, che la per­so­na­li­tà (che inclu­de sia l’e­ti­ca che il modo di ragio­na­re) si for­ma da pre­stis­si­mo, e che è pro­prio da bam­bi­ni che risen­tia­mo peg­gio degli erro­ri edu­ca­ti­vi, e che da adul­ti pos­sia­mo non ave­re svi­lup­pa­to l’a­bi­li­tà, la for­za e i rife­ri­men­ti neces­sa­ri per una deci­sio­ne vera­men­te libe­ra e con­sa­pe­vo­le?
Si è capi­to che un’in­fluen­za la subia­mo sem­pre, ed è meglio che sia ragio­na­ta e rispet­to­sa piut­to­sto che mani­po­la­ti­va e impo­si­ti­va, per quan­to pos­si­bi­le?
Si è capi­to che a rifa­re gli stes­si erro­ri di rela­zio­ne e men­ta­li­tà si otten­go­no con­se­guen­ze simi­li, le qua­li crea­no una ‘non asfit­ti­ca varie­tà’ di uma­ni­tà a più livel­li infe­li­ce e distrut­ti­va?

> inve­ce quel­li attri­bui­bi­li alla spe­cie han­no biso­gno di tem­pi mol­to lun­gi del­l’or­di­ne del­le deci­ne e for­se cen­ti­na­ia di miglia­ia di anni.

Par­lia­mo di evo­lu­zio­ne cul­tu­ra­le, [Nic­k­na­me]!

> L’es­se­re uma­no moder­no ha la stes­sa iden­ti­ca eti­ca di base di Ulis­se.

Ecco.
Nel­la pri­ma e nel­l’ul­ti­ma fra­se direi c’è il fon­da­men­to del­la tua opi­nio­ne. Spe­ro di aver­ti dato da pen­sa­re.
Ciao!

Serie: l’uomo, l’etica, la società. 3 punti di vista atei.

La nostra natu­ra ci con­sen­te una con­vi­ven­za più feli­ce? Rispo­sta all’ateo pes­si­mi­sta, e a quel­lo cini­co.

  1. L’uomo, l’etica, la socie­tà. La nostra natu­ra ci con­sen­te una con­vi­ven­za più feli­ce?
  2. All’ateo che pen­sa che le cose ‘stan­no così’ e la volon­tà sia nien­te.
  3. All’ateo che pen­sa che l’uomo sia lupo all’uomo. Lui inclu­so.
  4. Le poten­zia­li­tà rea­li dell’essere uma­no. E dei non cre­den­ti.