Mmm, se per distanza possiamo intendere indipendenza di pensiero, senz’altro.
Posta questa indipendenza, non è affatto detto che non si possano ‘estendere i fini’, e che anzi su certi temi non sia opportuno – persino necessario – trovare un accordo.
La ‘prospettiva relativistica’ per me non implica che ‘un’opinione vale l’altra’, ma che nessuna è assoluta. Nessuna è assoluta, ma qualcuna è – relativamente a certi scopi, ad esempio – migliore di altre, e più condivisibile. Per dire, il guerrafondaio e chi specula sulla guerra non dovrebbero avere mano libera, a mio avviso. Possiamo concordare?
Il prete o il genitore i quali indottrinassero i bambini (indottrinare nel senso cattivo), nemmeno. Possiamo concordare?
Il fondamentalismo terrorista – usi esso la forza fisica o la manipolazione emotiva – è meglio evitarlo, concordiamo?
La laicità è meglio della democrazia, concordiamo?
La razionalità è meglio della credulità cieca, concordiamo?
L’istruzione è meglio dell’ignoranza?
La libertà è bene o no assicurarla a tutti, evitando parzialità e privilegi?
Quella indipendenza di pensiero di prima, va o no favorita, ispirata, concretamente sviluppata?
Eccetera.
Una scala (non assoluta, sempre migliorabile) di valori importanti è possibile, si può discutere insieme, e condividere in tanti. Perché no?
Sulle basi.
Per *tutto il resto* massima libertà al singolo di decidere per sé, veramente in tutto il resto. Ma dobbiamo convivere, siamo tutti uguali nei diritti fondamentali e se non impariamo a regolarci sarà sempre lo stesso casino. No?