D’istinto appoggio anch’io. Ma poi mi chiedo: in che modo la sola nonviolenza può porre fine *adesso* al terrorismo? Davvero possiamo completamente evitare di usare la violenza *come difesa* da attacchi diretti e violenti? Se c’è una risposta, vorrei conoscerla.
Perché mi piacerebbe. Mi piacerebbe non dover usare la violenza. La violenza può rapidamente passare il segno e travolgere innocenti, quando il dolore e l’offesa sono enormi il confine fra giustizia mirata e sufficiente e vendetta indiscriminata e (a sua volta) prepotente si fa labile, e i princìpi di pace e giustizia possono facilmente cedere il posto a quelli di superiorità e dominio.
Al momento sono dell’idea che una reazione violenta – ma assolutamente mirata e nella sola misura sufficiente – sia a volte necessaria, tanto quanto il lavoro – più lento e fondamentale – di un cambiamento culturale su base di nonviolenza e rispetto reciproco. Per questo, oggi temo certe intenzioni dei nostri governi – i quali spesso hanno anche partecipato alla nascita dei problemi che soffriamo come popolo – così come non mi convince il grido ‘no alla violenza’ se, ingenuamente, non porta con sé un programma d’azione concreto tale da essere efficace alternativa.
Il testo:
“E’ cominciato a circolare sulle reti sociali un messaggio che chiede alla gente una risposta basata sulla pace e la nonviolenza dopo gli attentati di Parigi e le misure che – sembra – vorrebbero adottare i governi della Francia e di altri paesi dell’Unione Europea e della NATO.
Una parte importante della popolazione europea e mondiale non giustifica la violenza terrorista, allo stesso modo in cui non giustifica la violenza previa, generata dalle decisioni dei vari governi e vede i motivi per cui molte persone diventano fanatici e siano disponibili ad immolarsi in nome di certe credenze.
Sono milioni le persone che non sono disponibili a continuare in questa spirale di violenza e si stanno muovendo chiedendo calma, risposte pacifiche e nonviolente.
Riproduciamo il messaggio che sta circolando.
Vogliamo vivere in pace! No alla violenza, da qualunque parte venga. No alla rivalsa. Sì alla riconciliazione.
Vogliamo popoli liberi. No all’occupazione dei territori ! No alla NATO!
Vogliamo fratellanza, non fanatismo! No alla vendetta, da qualunque parte venga.
Vogliamo condizioni degne di vita per ogni essere umano! No alla violenza quotidiana e permanente di questo sistema.
Per un mondo e un essere umano in pace e nonviolento!
Passaparola!
Da qui appoggiamo questa campagna che parla dell’unica possibilità che apre il futuro al popolo francese, ai popoli di tutta Europa e di tutto il pianeta, “sequestrati” dalla voracità di pochi che non hanno scrupoli nel fomentare ogni forma di violenza per raggiungere i loro obiettivi”.