Spedita ai maggiori quotidiani il 03/10/2007 - Caro direttore,
la tragedia in Birmania fa cogliere il momento ad Avvenire per l’ennesimo sgambetto al mondo ateo (“Straordinaria rivolta popolare”, 1 cm). “Da buddista qual è”, scrive “questo popolo sta cantando in maniera eroica un suo splendido inno alla libertà”, perché lotta per “affermare i diritti umani più sacrosanti”. Una lezione da non ignorare, “specie noi cristiani”. Giusto, ma perché specialmente loro? Continua ⋯▸
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Scienza e teologia, due strade per verità diverse
Questo thread sul forum dell’Uaar aveva un tema interessante, a dimostrazione che anche un troll logorroico e saccente può essere d’aiuto alla comunità (poi non si è sognato di rispondere, ma che pretendere? In fondo è solo un troll, a volte pure simpatico). Cmq, per la cronaca ecco la mia posizione:
Brevemente: dopo aver rilevato che oggi scienza e teologia se ne stanno separate, e che entrambe hanno dei limiti (scientismo e finitezza l’una, letteralismo e pragmatismo l’altra), l’autore propone di ritrovarci sulla strada fra di esse e di ammettere che si completano bene nella ricerca della verità.
Questa tesi è frequente fra i cattolici, e primariamente per la chiesa che batte molto su di essa nel disperato intento di farci digerire le verità della sua fede con la scusa che sono razionali tanto quanto la scienza. A dir la verità, Gildo ci è andato anche piano, la gerarchia cattolica è ben più spudorata, ed è per questo che è bene se ne parli, che si chiarisca come e perché la scienza non può contare sulla fede e la fede non è un metodo di conoscenza affidabile. Continua ⋯▸
Tornielli, Avvenire, il Parlamento e l’affaire ‘Il Piccolo Ateo’ (2)
Com’è come non è, Andrea Tornielli pubblica un articolo sul Piccolo Ateo di Martorana. È il putiferio (beh, nel suo Piccolo..): subito l’Avvenire si aggrappa alla notiziona e sforna uno dei suoi articoli scandalistici. Poi è Volonté che porta la fiaccola in Parlamento, chiedendo lumi al Ministro dell’istruzione (sul serio!).
Ora, informarsi prima era talmente facile, anche per loro, che ipotizzo non lo abbiano fatto di proposito: perché farsi scappare l’occasione di alzare polvere e lanciare le solite accuse e farsi belli?
E io, che sono l’autore dell’altro ‘Piccolo Ateo’, la versione 2.0 (estesa, approfondita, più tosta) non solo ringrazio per la pubblicità, non solo sorrido della loro ridicola coda di paglia, ma ne approfitto per una bella lezione di etica e comunicazione. (Se solo me l’avessero pubblicata! :lol:) Continua ⋯▸
L’ateismo di Avvenire
Inviata ai quotidiani il 21/09/2007 – Caro direttore,
quanto male sono considerati gli atei? Molto, fra molti cattolici, per il fatto che vengono descritti come non sono. In parte è anche colpa loro, che non si difendono bene e che – quando lo fanno – puntano ora su laicità, ora su etica, ora su scienza, invece di parlare di umanesimo secolare, come avviene da anni altrove nel mondo. Ma è anche vero che di spazio i media nazionali gliene concedono davvero poco.
Grava allora sulle loro teste non tanto l’inferno, in cui ovviamente non credono, ma una critica costante e sprezzante da parte della gerarchia cattolica. E dispiace dirlo, perché mi aspetterei che – se critica dev’essere – colpisse l’ateismo per quello che è, non per quello che si vorrebbe che fosse. Continua ⋯▸
Tornielli, Avvenire, il Parlamento e l’affaire ‘Il Piccolo Ateo’ (1)
Com’è come non è, Andrea Tornielli pubblica un articolo sul Piccolo Ateo di Martorana. Fra le righe la sua crisi di panico è palpabile, a causa del contenuto delle stesse righe.
Ma se appena appena avesse verificato le sue fonti, si sarebbe risparmiato crisi, tempo di scriverle, e pessima figura su piazza.
Appresa la notizia dello ‘scandalo Piccolo Ateo’, mi reco sul blog del ragazzaccio e scrivo: Continua ⋯▸
Il Papa consiglia, ma riflettiamoci
Inviata ai maggiori quotidiani il 11/09/2007 – Caro direttore,
converrà che, se uno stimato intellettuale lancia un messaggio all’Europa intera, è bene rifletterci sopra. E se a farlo è il Papa, credenti e non credenti siamo tutti chiamati a rispondere, tanto per la levatura del personaggio quanto per la sua intenzione di parlare, appunto, a tutti.
Cosa pensare allora delle sue ultime parole, quelle pronunciate in Austria? Continua ⋯▸
La trave nell’occhio di Bertone
Inviata ai quotidiani e pubblicata su Liberazione il 06/09/2007 – Si è accesa una luce su alcuni dei privilegi monetari effettivamente goduti dalla Chiesa. Il cardinal Bertone in risposta piange la Chiesa vittima di strategie internazionali all’odore di zolfo (Repubblica, 4 cm). Questo modo di far leva sui sentimenti certamente convince ancora molti e Bertone probabilmente lo spera, ma commette un’ingenuità se crede che non siano notati anche gli errori nel suo messaggio: la retorica sentimentale che distrae dai fatti, il trasformare la legittima critica in complotti e persecuzioni senza mai fornirne prove, il considerare la Chiesa tutta e sempre al di sopra di giudizio anziché responsabilmente tagliar via i rami secchi, e il falso affermare che la credibilità della Chiesa e l’efficacia della sua opera siano minate non dai propri errori interni ma da chi glieli mostra, ai quali va pure l’insulto d’essere insensibili al bene che fa.
Questo modo di presentare la Chiesa è un problema fra i problemi, e lascia la marcata sensazione che la gerarchia vaticana sia in effetti, ogni giorno di più, vittima di sé stessa.
Contro il dogma, la sfida della verità
Inviata ai maggiori quotidiani il 20/08/2007 – Gentile direttore,
l’articolo ‘Contro il dogma laicista la sfida della verità’ (Il Giornale online, 19/08/07) coglie diverse tristi verità del nostro tempo – la dilagante mancanza di valori di vita che non siano quelli effimeri di moda e spettacolo, a cui davvero in nostri giovani sono più esposti, nell’assenza di autorevolezza degli adulti e delle istituzioni. Questo è vero ed è grave, ma si perde in obiettività descrivendolo impropriamente come ‘dogma’, in riferimento a laicità e relativismo. Continua ⋯▸
Ragione e fede, ognuno per sé
Inviata ai maggiori quotidiani il 17/08/2007 – Gentile Direttore,
sul sito de Il Giornale del 15 agosto, Luca Doninelli sostiene che fra ragione e fede esisterebbe un “conflitto artificiale”(*). Vorrei rispondere, per offrire ai lettori una seconda opinione sul tema, stavolta atea e umanista, su cui riflettere. Continua ⋯▸
Benny è di passaggio
12 agosto 2007. Benedetto si alza, va in bagno, si veste, una sana colazione, poi si affaccia e dice:
“Distaccatevi dai beni materiali”.
Adnkronos: ”Sulla terra siamo solo di passaggio” e per questo i cristiani devono impegnarsi a ”distaccarsi dai beni materiali in gran parte illusori, e a compiere fedelmente il proprio dovere con una costante tensione verso l’alto”. E’ l’esortazione del Papa, che alle ore 12 si è affacciato al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per recitare l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti.
In particolare, la pagina evangelica, proseguendo il messaggio di domenica scorsa, invita i cristiani a distaccarsi dai beni materiali in gran parte illusori, e a compiere fedelmente il proprio dovere con una costante tensione verso l’alto”. ”
Nella liturgia odierna, l”’invito a spendere la nostra esistenza in modo saggio e previdente, a considerare attentamente il nostro destino, e cioè quelle realtà che noi chiamiamo ultime: la morte, il giudizio finale, l’eternità, l’Inferno e il Paradiso. La Vergine Maria, che dal cielo veglia su di noi, ci aiuti a non dimenticare che qui, sulla terra, siamo solo di passaggio”. […]
Ora, a parte la terribile ipocrisia (io non lo so, ma quelli che lo ascoltano, quelli che lo sentono parlare da un balcone fra marmi ori e opere artistiche di immenso valore, vestito da sarti, ma non se ne accorgono? Questa incapacità non solo logica ma emotiva per me è il vero grande problema della nostra società): ma perché i beni materiali sarebbero ‘illusori’??
Che problema ha questo tizio col vivere bene, degnamente, pienamente, goduriosamente sulla terra? Beni illusori, siamo di passaggio = la vita qui non vale un piffero, ricorda che muori e solo dopo la morte potrai cominciare a vivere.
Che schifo di ragionamento (ragionam.. pardon), che schifo di filosofia di vita!
Ma dico, e se pure fosse vero che c’è un dopo, qual’è il problema a vivere pienamente qui? Nessuno, direi, anzi. Quindi c’è proprio solo la volontà di insegnare a credere quanto poco vale questo mondo, insomma è di nuovo e sempre celebrazione del loro dio. E lo spaccia per ‘vero umanesimo’!!