L’amore, sì, questo bel sentimento vivificante e unificante che è POSSIBILE PROVARE anche per persone del proprio stesso sesso, e che induce a cercarsi e a stare insieme e a farsi del bene AL DI LA’ di qualsiasi convenzione, tradizione e dettame suppostamente divino.
Se il vostro dio – comunque ve lo immaginiate – vi comanda disprezzo e divisione davanti ad esseri umani di cui negate la natura e le buone intenzioni, e voi, negando la vostra natura e le vostre buone intenzioni, ci credete ed eseguite, a Verona voi e Lui farete l’ennesima figura di trogloditi senza cuore.
Per fortuna, c’è ancora speranza: in qualsiasi momento potete svegliarvi alla realtà, dei fatti, del rispetto (per gli esseri umani innanzitutto) e sì, di quell’amore che proiettate su Dio invece di ascoltarvelo dentro pulsare.
Intanto, per tutti gli altri, la speranza è rappresentata dall’incredibile movimentazione di Associazioni che si stanno coordinando per andare a Verona negli stessi giorni a dare – anzi a gridare – insieme un messaggio di segno opposto: Verona libera, Italia laica. Tra esse, e in prima fila, l’Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti (UAAR), che in queste occasioni dimostra al meglio la sua bell’anima umanista.
L’Italia che non ci piace
Di seguito, due articoli che ben riassumono la situazione. Qui degli estratti, gli articoli completi sui rispettivi siti.
Verona si prepara a resistere contro il Congresso Mondiale delle Famiglie
Nelle ultime settimane si sta parlando del World Congress of Families, il più importante meeting internazionale di gruppi e movimenti no-choice e anti-Lgbti: contro l’aborto e la libertà di scelta delle donne, contro le unioni omosessuali, per la promozione della famiglia eteropatriarcale come unica possibile. (…)
L’edizione di Verona vedrà tra gli altri la partecipazione del ministro dell’Interno Matteo Salvini, di quello della Famiglia, Lorenzo Fontana (tra i promotori del Congresso), e di quello dell’Istruzione, Marco Bussetti, del senatore Simone Pillon e di personalità politiche e non con posizioni fortemente conservatrici.
Al di là di quello che succederà all’interno del Palazzo della Gran Guardia – concesso dal Comune di Verona all’organizzazione del WCF – quello che è la vera novità è tutto ciò che si sta muovendo attorno al Congresso e in opposizione a questo: un movimento di resistenza che per tre giorni attraverserà la città veneta. [segue su ValigiaBlu]
A Verona il summit mondiale cristianista: nel mirino donne, gay e laicità
A Verona, dal 29 al 31 marzo, si terrà il World Congress of Families. La kermesse, a dispetto del nome apparentemente pluralista, sarà la calamita di organizzazioni e personalità integraliste note per l’aggressivo lobbying e per l’ostilità ai diritti civili. Non solo dall’Italia, ma anche dall’estero, all’insegna di una vera e propria Internazionale cristianista. (…)
Scorrendo i nomi dei relatori e leggendone dichiarazioni e prese di posizione, si fa un salto nel medioevo. (…)
Per quanto criticabile è una riunione privata di estremisti, si direbbe. Il problema è che questo evento, con tutte le derive ideologiche a corredo, ha ricevuto uno sdoganamento mai visto in tempi recenti da parte delle istituzioni italiane. Il patrocinio del Ministero per la Famiglia e le Disabilità, della Regione Veneto e della Provincia di Verona, mentre il Comune di Verona è l’unico ente pubblico tra gli sponsor. Ben tre ministri, tra i più importanti, di questo governo – Matteo Salvini, Lorenzo Fontana e Marco Bussetti – saranno tra i relatori. A parlare anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, il sindaco di Verona Federico Sboarina e il governatore della Regione Veneto Luca Zaia. (…)
Le realtà femministe, le associazioni per i diritti lgbt e quelle laiche si stanno mobilitando, vista la posta in gioco: anche l’UAAR sta facendo la sua parte. (…)
A Verona si gioca una partita importante per i diritti e per la laicità in Italia (e all’estero). In prospettiva questo evento può avere pesanti conseguenze: galvanizzerà gruppi e personaggi che stanno portando avanti un’agenda confessionalista, ne consoliderà gli intrecci anche istituzionali, darà loro legittimità, esperienza e strumenti per agire in maniera più intrusiva. Mentre le forze di governo sono spaccate e l’opposizione fa quel (poco) che può in aula ma a parte alcune figure sulla barricata appare fiacca, è la società civile che deve farsi sentire, scendendo in piazza e invadendo pacificamente Verona per mostrare che un’alternativa alla deriva confessionale in Italia è possibile. [leggi tutto sul blog di UAAR]