Spedita ai maggiori quotidiani il 06/08/16, dopo l’attentato di Nizza.
Caro direttore,
cattolici e musulmani moderati per la prima volta insieme in chiesa, domenica. Due religioni normalmente rivali unite contro gli estremismi, insieme per la pace e la convivenza civile. Quale splendida vista!
Specie ricordando che a loro volta, di base essendo religioni, capita non siano grandissime estimatrici di democrazia, libertà di scelta e di pensiero. Il rischio è sempre grande quando la società che si vuole ideale è quella in cui è il proprio dio a dire cos’è il bene, e ad esigerlo.
Allora, ammettendo volentieri e con forza la sincerità e non la tattica nel messaggio di domenica scorsa, occorrerà che a quel bellissimo esempio di convivenza in libertà e rispetto reciproco ne seguano altri, in continuità e coerenza.
Che se non c’è processo di pace, il simbolo di pace serve solo alla facciata. È d’accordo?
Vorranno accettare, ad esempio, l’idea di Stato laico, sapendo che tutela anche loro da tutti gli estremismi?
Accetteranno l’idea di un essere umano in grado di scegliere il bene, ispirato foss’anche indirettamente? L’idea di una buona novella raccontata anch’essa in libertà e rispetto reciproco, consci che anche indottrinare produce sofferenza? Quella di dialogo sull’etica fra gruppi di diverso orientamento teorico, con verifica di premesse, metodi e risultati? Di abbandonare eventuali privilegi unilaterali, e specialmente pratiche oggi moralmente inapprovabili, anche se parte di teoria e tradizioni?
È certamente possibile, per averlo visto compiere da altre dottrine e tantissimi credenti.
Un passaggio forse non facile, ma necessario, a corredo di un messaggio già lanciato, di una appartenenza giustamente reclamata alla società civile odierna.
Una che quel processo di pace desidera, e ha già avviato.
La sua opinione?