Tutti i post in: Religioni e sètte

Laicità, tempi duri a venire.


Pubblicato in Religioni e sètte e Politica ed economia
2 Giugno 2018
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Uno dei moti­vi prin­ci­pa­li che mi spin­ge a cri­ti­ca­re le reli­gio­ni è il fat­to che la fede pos­sa facil­men­te acce­ca­re, pos­sa tra­fig­ge­re la men­te e e i sen­ti­men­ti, ren­der­li inser­vi­bi­li, anzi dan­no­si. Si può cer­ta­men­te dire che la Chie­sa a casa sua (al suo pub­bli­co, ai cat­to­li­ci) può dire ciò che vuo­le, ma allo­ra si deve esse­re pron­ti ad esa­mi­na­re e giu­di­ca­re quan­to det­to, ripe­tu­to e inse­gna­to, l’at­ti­mo che ha fini­to di par­la­re. Per­ché ciò che libe­ra­men­te dice non è inno­cuo, ma ha un effet­to che river­be­ra su milio­ni di per­so­ne. Le qua­li poi pen­sa­no e agi­sco­no di con­se­guen­za.

Italia 2018 ministro famiglia

Per esem­pio. Quan­do il papa, con rigo­ro­sa coe­ren­za, affer­ma che gli omo­ses­sua­li non devo­no entra­re in semi­na­rio, che non pos­so­no diven­ta­re pre­ti se ce n’è anche il mini­mo dub­bio (!), per­ché appun­to omo­ses­sua­li, dice una cosa orri­bi­le e ter­ri­bi­le. L’o­mo­ses­sua­li­tà non è in sé un pro­ble­ma né una col­pa, Continua ⋯▸

Religione. Consolazione, terrore, propaganda di sé stessa.

Vizi e virtù della fede. La visita pastorale a Corviale del 15 aprile scorso ci aiuta a riconoscere alcune criticità tipiche. Voler credere non salva e non sempre allieta, ma, come a un cane che rincorre la sua coda, altro non importa. Si può fare meglio.
Pubblicato in Religioni e sètte
17 Aprile 2018 + edit 4 Ottobre 2018
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Ber­go­glio è un pre­te, un gesui­ta, e il papa. Faci­le attri­buir­gli mali­zia, tat­ti­ca, mani­po­la­zio­ne.
Ma poi lo vedi improv­vi­sa­re un abbrac­cio a un bam­bi­no che pian­ge, con­so­lar­lo, e chie­der­gli il per­mes­so di ripor­ta­re le sue paro­le al micro­fo­no. Sem­bra sin­ce­ro. Real­men­te spon­ta­neo e acco­glien­te.

Può esse­re così bra­vo a fin­ge­re? Può, inver­sa­men­te, una per­so­na lim­pi­da e acco­glien­te esse­re papa? Pro­ba­bil­men­te entram­be in qual­che misu­ra, sen­za soprav­va­lu­ta­re. Un po’ ci fa un po’ ci è, a secon­da del­le situa­zio­ni. Que­sta di Cor­via­le è anda­ta bene.
Nel sen­so che l’ab­brac­cio ami­ca­le Continua ⋯▸

L’inferno come conseguenza logica: il fallimento del cristianesimo.


Pubblicato in Religioni e sètte
30 Settembre 2017 + edit 3 Ottobre 2017
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La que­stio­ne del­l’in­fer­no come ‘sta­to’ e non ‘luo­go’ è esem­pla­re sia del meto­do cat­to­li­co del ‘rigi­rar­si la frit­ta­ta’©, sia del­la fra­gi­li­tà (o ine­si­sten­za) dell”ispirazione divi­na’®, sia cer­ta­men­te del­la fumo­si­tà incon­si­sten­te del­la fede, che ren­de cre­du­li nono­stan­te tut­to quel­lo spa­del­la­re ispi­ra­to.

L’i­co­no­gra­fia sul tema non è nata né ha gira­to per seco­li sino ad ora per caso. C’è una base bibli­ca e uno sco­po spe­ci­fi­co nel suo uso inten­zio­na­le. La fabu­la in sur­round e tech­ni­co­lor dove­va par­la­re allo sto­ma­co e al cuo­re – l’im­ma­gi­ne all’im­ma­gi­na­zio­ne – instil­lan­do e ampli­fi­can­do pau­ra, col­pa, sot­to­mis­sio­ne.

Evi­tan­do di par­la­re di luo­go si vor­reb­be sfu­ma­re l’i­dea del­la tor­tu­ra fisi­ca, con­tro cui Continua ⋯▸

Di Maio, il popolino e il miracolo prossimo venturo.


Pubblicato in Religioni e sètte e Politica ed economia
22 Settembre 2017
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Spe­di­ta oggi ai mag­gio­ri quo­ti­dia­ni.

Caro diret­to­re,
che un Di Maio baci una reli­quia non dovreb­be sca­te­na­re pole­mi­che di con­ve­nien­za. Se pro­prio voles­si­mo indi­gnar­ci, potrem­mo pen­sa­re a tre cose che l’e­pi­so­dio ricor­da con chia­rez­za: l’I­ta­lia è un Pae­se a lai­ci­tà zop­pa. Pun­tua­le la poli­ti­ca si genu­flet­te alla reli­gio­ne, nel nostro caso cat­to­li­ca, per sin­ce­ra fede, mero cal­co­lo, dipen­den­za mora­le.
L’I­ta­lia è un Pae­se in cui la poli­ti­ca, come la reli­gio­ne, ci par­la per slo­gan, sel­fie, sim­bo­li e pro­mes­se.
L’I­ta­lia è un Pae­se in cui il popo­lo è in gran par­te disa­bi­tua­to alla cal­ma rifles­sio­ne cri­ti­ca, e sim­bo­li e pro­mes­se è pron­to a chia­ma­re veri­tà.

Allo­ra il poli­ti­co qual che sia, che – in pri­ma fila come isti­tu­zio­ne – si inchi­na e bacia ampol­le o anel­li, non è che un uomo di quel popo­lo che si è fat­to o è sta­to reso popo­li­no.

Se è così, e pur notan­do le dovu­te ecce­zio­ni, il vero mira­co­lo sarà cam­bia­re que­sta situa­zio­ne.
E non per gra­zia di chi scio­glie­reb­be san­gue qui e lasce­reb­be crol­la­re scuo­le altro­ve, né per mano di chi si limi­ta a pre­ghie­re e devo­zio­ne ver­so alta­ri e scran­ni. Se acca­drà, sarà per l’in­te­res­se e nel­l’in­te­res­se di uomi­ni e don­ne dispo­sti a guar­da­re in viso la cru­da – e mera­vi­glio­sa – real­tà.

La sua opi­nio­ne?

Felicità per tutti! Tantissima, ma non senza limiti.


Pubblicato in Ateismo e Umanesimo e Religioni e sètte
28 Agosto 2016
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Sul forum Uaar in una recen­te discus­sio­ne un  cre­den­te difen­de così la sua scel­ta di cre­de­re:

La feli­ci­tà è uno sta­to del­la men­te indi­vi­dua­le e può esse­re valu­ta­to solo da chi vive que­sto sta­to. Ciò che indu­ce o pro­vo­ca que­sto sta­to è diver­so da indi­vi­duo ad indi­vi­duo. Tu puoi par­la­re solo del­la tua.
A cia­scu­no la sua feli­ci­tà”.

Il che, det­to da un cat­to­li­co, è anche cari­no. Cioè, non so in che misu­ra lo abbia det­to solo per riaf­fer­ma­re in mez­zo a non cre­den­ti il dirit­to di chi ha fede a tro­var­vi la feli­ci­tà, ma cer­ta­men­te ha anche abbat­tu­to per un post un con­cet­to prin­ci­pe del­la sua stes­sa dot­tri­na: che la fon­te del­la feli­ci­tà del­l’uo­mo è in Dio, e non ci pio­ve.

Comun­que, gli rispon­de un ateo razio­na­li­sta e mol­to pra­ti­co:

Cer­to. Che ognu­no cer­chi la pro­pria feli­ci­tà. Per con­to pro­prio. Come desi­de­ra.
Ma sen­za sol­di pub­bli­ci. Faci­le, no?

Giu­sto, ma anche que­sto incom­ple­to. Dato che l’ar­go­men­to – feli­ci­tà del­l’uo­mo! – mi è mol­to caro, for­mu­lo la mia rispo­sta: Continua ⋯▸

L’unione fa la forza: cattolici e musulmani insieme (finché gli sarà comodo?).


Pubblicato in Ateismo e Umanesimo e Religioni e sètte
1 Agosto 2016
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Cat­to­li­ci mode­ra­ti e musul­ma­ni mode­ra­ti per la pri­ma vol­ta insie­me in chie­sa, ieri. Due reli­gio­ni nor­mal­men­te riva­li uni­te con­tro gli estre­mi­smi, pur non essen­do a loro vol­ta spes­so del­le esti­ma­tri­ci di demo­cra­zia, liber­tà di scel­ta e di pen­sie­ro.

È un pun­to impor­tan­te.
Per arri­va­re alla socie­tà che cre­do­no idea­le (quel­la in cui è il pro­prio dio a dire cos’è il bene, e ad esi­ger­lo) gli ser­ve pri­ma inneg­gia­re uni­ti a quei valo­ri in quan­to valo­ri Continua ⋯▸

Contro la pedofilia nel clero, annunci tanti, poi il vuoto.


Pubblicato in Religioni e sètte
26 Febbraio 2016
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Paro­le, paro­le. Annun­ci, tito­li, stril­li. Pub­bli­che rela­zio­ni. Mar­ke­ting. La Chie­sa ne è mae­stra.
Ma i fat­ti? Gran pochi. E anche in que­sto, mae­stra.

Commissione protezione minori ente inutile, nulla di fattoPapa Fran­ce­sco non ha fat­to nul­la con­tro la pedo­fi­lia”. L’ac­cu­sa di Peter Saun­ders, ex mem­bro del­l’or­ga­ni­smo vati­ca­no anti-abusi.

In due anni di lavo­ro que­sta gen­te non è venu­ta a capo di nul­la, ma fa tan­to bel­lo che ci sia una ‘Com­mis­sio­ne per la Pro­te­zio­ne dei Mino­ri’: che bel nome! Ma allo­ra sicu­ra­men­te sta­ran­no facen­do qual­co­sa! Che effi­ca­cia, che giu­sti­zia!
Intan­to il feno­me­no con­ti­nua. La com­mis­sio­ne ‘non si occu­pa di per­se­gui­re sin­go­lar­men­te i sacer­do­ti’, e allo­ra CHI si occu­pa di que­sto? Eppe­rò si badi,‘in due anni sono sta­ti espul­si 880 sacer­do­ti’, ah beh allo­ra un po’ li per­se­guo­no. Ma solo un po’, dai, li ‘espel­lo­no’, un duro duris­si­mo car­tel­li­no ros­so e via, pas­sa la pau­ra.
Sì? Pas­sa?
E a noi comu­ni mor­ta­li, non cre­den­ti ma sopra­tut­to cre­den­ti (che sie­te voi a man­da­re i vostri figli dai pre­ti), ci basta que­sto? Lo accet­te­rem­mo da qual­sia­si altra orga­niz­za­zio­ne?

È un pro­ble­ma di meto­do, ma innan­zi­tut­to di approc­cio: è pro­prio l’in­ten­zio­ne che man­ca, il voler fare qual­co­sa di serio, il voler­si sede­re a un tavo­lo guar­dar­si in fac­cia e dire ora, per­dio, risol­via­mo!

E per inci­so, dove sono i dati uffi­cia­li? Che fine han­no fat­to que­sti pedo­fi­li espul­si? In Rete c’è solo que­sta dichia­ra­zio­ne gene­ri­ca di ‘880’ in fret­to­lo­sa rispo­sta alle accu­se, ma sen­za dei dati uffi­cia­li e veri­fi­ca­bi­li.. non sarà anco­ra mar­ke­ting?

Attacco Isis a Parigi, la devastante forza della fede cieca


Pubblicato in Religioni e sètte
14 Novembre 2015
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Ci si avvi­ci­na a dio mitra­glian­do la piaz­za?
No, cer­ta­men­te no, dice anche quel cre­den­te in un dio diver­so. Ma il pro­ble­ma è cre­der­lo.
Il pro­ble­ma è dun­que la fede, così fer­ma e cie­ca da ante­por­re il cre­du­to (que­sto o quel dio, que­sta o quel­l’i­dea) al benes­se­re dei pro­pri pari. Avan­ti e pri­ma del­l’em­pa­tia, del­la giu­sti­zia, del rispet­to reci­pro­co.
Qual­sia­si fede, fer­ma e cie­ca per defi­ni­zio­ne e coman­da­men­to, por­ta in sé que­sto pro­ble­ma, per­ché se non sono la razio­na­li­tà e la nostra pro­pria uma­ni­tà a gui­dar­ci, allo­ra può esse­re qual­sia­si cosa, sta­re­mo sem­pli­ce­men­te ese­guen­do il vole­re di altri, sul­la cui effet­ti­va bon­tà non ci espri­mia­mo. E allo­ra le bom­be tuo­na­no, o si repri­me con aggres­si­vi­tà sot­to­trac­cia, pre­sun­zio­ne impli­ci­ta, inte­res­se per­so­na­le.
Ma il para­di­so è lon­ta­no.

Attacco Isis a Parigi, fermare il fanatismo islamico


Pubblicato in Religioni e sètte
14 Novembre 2015
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#icon­demn­the­pa­ri­sat­tack #novio­len­cein­the­na­meo­fre­li­gion
Male­det­ti bastar­di… Che caz­zo cer­ca­no? Com­pren­sio­ne per la loro cau­sa? Volon­tà di dia­lo­go paci­fi­co? Cosa pen­sa­no di aver otte­nu­to, se non più odio, più oppo­si­zio­ne, più pre­giu­di­zio, più intol­le­ran­za, più vio­len­za?
Basta san­gue inno­cen­te!

Det­to que­sto.
Cer­chia­mo di ricor­da­re che non tut­ti i musul­ma­ni sono ter­ro­ri­sti.
La rab­bia per l’or­ro­re deve indur­ci a rea­gi­re con­tro i veri respon­sa­bi­li, e solo quel­li. O rischia­mo anche noi di accu­sa­re e col­pi­re chi non c’en­tra e non ha col­pa.
Trop­po faci­le gene­ra­liz­za­re. Esse­re miglio­ri – sì, esse­re miglio­ri, non come raz­za ma come uma­ni­tà – vuol dire non abban­do­nar­si all’i­ra, al pre­giu­di­zio e alla vio­len­za esplo­si­va e indif­fe­ren­zia­ta, ma saper inqua­dra­re il pro­ble­ma e tro­va­re e attua­re solu­zio­ni mira­te ed effi­ca­ci. Vio­len­te, dico io, se neces­sa­rio, ma mira­te ed effi­ca­ci.
Ed è dif­fi­ci­le.
Esse­re miglio­ri è dif­fi­ci­le.
Bom­be allo sta­dio, mitra­glia­te in piaz­za, que­sto no, non è esse­re miglio­ri. È esse­re men­tal­men­te pri­mi­ti­vi e emo­zio­nal­men­te sot­to­svi­lup­pa­ti. È esse­re arro­gan­ti e avi­di. Chi cer­ca la supe­rio­ri­tà fra i suoi pari con la vio­len­za sul­l’in­no­cen­te è un pove­rac­cio. E va fer­ma­to.

Niente contro i gay. Un Family Day senza (buon) senso.


Pubblicato in Cultura e società e Religioni e sètte
21 Giugno 2015
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Al fami­ly­day non un pro­ble­ma gen­der, ma di sem­pli­ce buon sen­so. Che nono­stan­te il rove­scia­men­to dei signi­fi­ca­ti col qua­le inden­de­va­no con­vin­cer­ci (e con­vin­cerSI) di non ave­re ‘nien­te con­tro i gay’, è com­ple­ta­men­te man­ca­to a chi vi ha par­te­ci­pa­to.Il Family Day raccontato da un’Eretica

Que­sta gen­te, cir­ca un milio­ne 400mila solo a Roma ieri (esclu­den­do pure dal con­to i tan­ti bam­bi­ni più pic­co­li – che era­no lì solo per­ché c’e­ra­no i geni­to­ri e non pote­va­no capi­re un acci­den­ti del moti­vo per cui ‘mam­ma­fem­mi­na e papà­ma­schio’ fos­se­ro così agi­ta­ti – comun­que una cifra note­vo­le, e solo in rap­pre­sen­tan­za), vive con una men­ta­li­tà arre­tra­ta e osti­le che Continua ⋯▸