Come e perché ‘sta *logica* è una cosa positiva

Per pro­va­re a ‘capi­re’ il mon­do, la logi­ca è sen­z’al­tro uno stru­men­to dai risul­ta­ti sor­pren­den­ti. Ha rego­le pre­ci­se (che vedre­mo in segui­to) e pos­si­bi­li erro­ri (vedi la › Gui­da agli erro­ri di ragio­na­men­to). E con­vie­ne tener­le a men­te, se è vero che per fare una cosa – una cosa qual­sia­si – occor­re una serie di mos­se pre­ci­se, con un sen­so. Stia­mo già ragio­nan­do.

L’i­dea die­tro al ragio­na­re è quel­la di tro­va­re un *sen­so* alla real­tà. Tro­va­re il sen­so è una del­le cose che noi Uma­ni fac­cia­mo più volen­tie­ri. La mela cade. Per­ché? È matu­ra. Le mele quan­do sono matu­re cado­no. Se la man­gio? È buo­na. Come si fa la tor­ta di mele? E così via..

La logi­ca è un otti­mo stru­men­to a nostra dispo­si­zio­ne, per arri­va­re a que­sto fine. Essa ha le sue rego­le pre­ci­se, lavo­ra in un cer­to modo e – se la accet­tia­mo come meto­do – i van­tag­gi che ne rica­via­mo sono gran­di: sap­pia­mo esat­ta­men­te come col­ti­va­re la frut­ta, costrui­re case, par­la­re una lin­gua, come man­da­re sms, leg­ge­re, scri­ve­re, gua­da­gna­re, por­ta­re l’ac­qua in casa e i rifiu­ti fuo­ri, dare sol­di giu­sti e rice­ve­re il resto cor­ret­to.. Ogni cosa costrui­ta intor­no a noi, in fin dei con­ti, è fat­ta in un modo pre­ci­so, razio­na­le, logi­co (maga­ri non sem­pre al 100%, cer­te cose sem­bra­no fat­te come gela­to al sale.. :-).

Inol­tre, il buon ragio­na­re aumen­ta la capa­ci­tà di pre­ve­ni­re e risol­ve­re pro­ble­mi, di por­ta­re chia­rez­za nei pro­pri pen­sie­ri e coscien­za dei sen­ti­men­ti, di giun­ge­re a quel­le che chia­mia­mo con­clu­sio­ni giu­ste e sen­sa­te, di sce­glie­re bene, di capi­re e impa­ra­re, di par­la­re e scri­ve­re, di comu­ni­ca­re le pro­prie idee e inten­de­re quel­le del­l’al­tro, di rico­no­sce­re e saper­si difen­de­re dal­le cat­ti­ve manie­re, dal­le faci­li pro­mes­se, dal­la cat­ti­va pro­pa­gan­da e dal­la sot­ti­le mani­po­la­zio­ne di ogni gior­no.

Faci­li­ta la curio­si­tà, l’im­par­zia­li­tà, l’in­di­pen­den­za, la matu­ri­tà e la fles­si­bi­li­tà di giu­di­zio uni­ta al sen­so del pro­prio valo­re..

Effet­ti più che desi­de­ra­bi­li, in que­sto nostro mon­do, non tro­vi?

Cer­to, la logi­ca resta uno stru­men­to, dun­que ha una fun­zio­ne uti­le che è quel­la di faci­li­tar­ci la vita, però da sola.. da sola sareb­be ste­ri­le. Essa ci accom­pa­gna a gode­re e ad apprez­za­re altre par­ti fon­da­men­ta­li del­l’e­si­sten­za, come la spi­ri­tua­li­tà e l’e­ti­ca, il gio­co e le ‘paz­zie’ fat­te in sicu­rez­za, le sane rela­zio­ni uma­ne, la crea­ti­vi­tà e l’ar­te, istin­ti ed emo­zio­ni..

«Ma anche la fede tro­va un sen­so alla real­tà.. Che dif­fe­ren­za c’è??». Otti­ma doman­da!

La fede si basa su ipo­te­si, fan­ta­sie e desi­de­ri. La logi­ca si basa sui fat­ti.

Le pre­mes­se del­la fede dun­que sono affa­sci­nan­ti, quel­le del­la logi­ca sono vere.

La fede pren­de quel­lo che acca­de e inven­ta fan­ta­sio­se e impro­ba­bi­li cau­se chia­man­do­le Veri­tà indi­scu­ti­bi­li (!). La logi­ca pren­de quel­lo che acca­de, ci ragio­na bene, gene­ra del­le con­vin­zio­ni vali­de fino a pro­va con­tra­ria, e del­le ipo­te­si che chia­ma.. ipo­te­si. Su quel­lo che non sa, con­ti­nua a riflet­te­re.

Com­met­te uno sba­glio chi pen­sa che quel­le sco­per­te sia­no leg­gi asso­lu­te. Potrem­mo aver fat­to erro­ri nono­stan­te i con­trol­li, o aver valu­ta­to la situa­zio­ne da un pun­to di vista limi­ta­to, o non aver uti­liz­za­to gli stru­men­ti giu­sti, o non aver tenu­to con­to di par­ti­co­la­ri impor­tan­ti e sco­no­sciu­ti.. chis­sà! In pas­sa­to è suc­ces­so un sac­co di vol­te che leg­gi e cre­den­ze rite­nu­te eccel­len­ti fos­se­ro in real­tà scioc­che (es. un tem­po era nor­ma­le ave­re un re, si cre­de­va che la ter­ra fos­se al cen­tro del­l’u­ni­ver­so, ..). E come un film del pas­sa­to che oggi ci appa­re un po’ ridi­co­lo, rego­le e cre­den­ze sono desti­na­te a esse­re miglio­ra­te.

Pos­sia­mo dun­que defi­nir­le vere (minu­sco­lo) solo nel­l’am­bien­te e nel tem­po in cui le abbia­mo veri­fi­ca­te, e lascia­re un ango­li­no alla pos­si­bi­li­tà che un gior­no cam­bie­ran­no.

Se la logi­ca ci è d’a­iu­to, figu­ria­mo­ci sen­za! Allo­ra è como­do svi­lup­pa­re que­sta abi­li­tà (si può tran­quil­la­men­te fare), fare con­trol­li incro­cia­ti nei casi dub­bi o dif­fi­ci­li (3 di que­sti che si inca­stra­no bene sono una buo­na con­fer­ma!), man­te­ne­re una buo­na fles­si­bi­li­tà e aper­tu­ra nel giu­di­ca­re sen­za dati cer­ti. Meglio non dare nien­te per scon­ta­to..!

In altre paro­le, per esse­re chia­ri: ragio­na­re cor­ret­ta­men­te pre­sup­po­ne una gros­sa dose di mode­stia nel­la ricer­ca! Inau­di­to?

Spes­so chi usa la testa e non cade facil­men­te in qual­che sor­ta di idìl­lio misti­cheg­gian­te è con­si­de­ra­to ‘super­bo’. Al con­tra­rio, sap­pia­mo che la logi­ca ha dei limi­ti, che mol­to ci è anco­ra sco­no­sciu­to e tut­to è rela­ti­vo: dif­fi­cil­men­te chi par­te da que­sto pro­nun­ce­rà mai del­le Veri­tà, (come inve­ce fà con stra­va­gan­te sem­pli­ci­tà chi ama rifu­giar­si in inve­ri­fi­ca­bi­li – e solo per que­sto intoc­ca­bi­li – dog­mi di fede). Se non è mode­stia que­sta..

E ven­go­no a dire loro a noi che sia­mo super­bi!! O bel­la: quel­lo che è per noi fidu­cia nel­la ricer­ca con­cre­ta e nel­le qua­li­tà uma­ne, è per loro la super­bia di non sot­to­met­ter­si alle loro Veri­tà pre­cot­te e pre­di­ge­ri­te sce­se dal cie­lo.. 🙁

E voglio anche dire: c’è di che esse­re fie­ri a usa­re bene il cer­vel­lo, a rifiu­ta­re tan­te Ideuz­ze faci­li e bel­le ma non veri­fi­ca­bi­li, e a dar­ci den­tro dopo aver accet­ta­to l’i­dea che ci si può sba­glia­re.

Lo ripe­to: c’è da esse­re orgo­glio­si del­la pro­pria mode­stia nel­la ricer­ca, e del pro­prio corag­gio in assen­za di Veri­tà! Giu­sto rico­no­scer­lo!!! E per favo­re non con­fon­dia­mo orgo­glio per­so­na­le per una cosa ben fat­ta e arro­gan­te super­bia.

Solo attra­ver­so la logi­ca si può capi­re e sce­glie­re? No.

Spes­so sce­glia­mo in base a un ‘sen­ti­re’, come quan­do affer­mia­mo che l’o­ne­stà è una vir­tù o che fare il bene è meglio del fare il male. Oppu­re anco­ra ricor­ria­mo alla fidu­cia, ad esem­pio nel caso di un’a­mi­ci­zia o di un rap­por­to d’af­fa­ri. Capi­ta di sce­glie­re ‘a pel­le’, cioè per una par­ti­co­la­re affi­ni­tà non ben defi­ni­bi­le. Alcu­ni per­si­no si affi­da­no alla fede, cioè al sem­pli­ce cre­de­re che sia così in assen­za di pro­ve che non lo sia. Sen­za con­ta­re le opi­nio­ni cau­sa­te da pre­giu­di­zio, pre­sun­zio­ne, pigno­le­ria, fami­glia, grup­po, super­sti­zio­ne, auto­di­fe­sa, ..

Cre­do che la mag­gior par­te del­le per­so­ne (e met­tia­mo­ci den­tro anche noi!) abbia ragio­ni al di fuo­ri del­la stret­ta logi­ca per cre­de­re alcu­ne del­le cose che cre­de!

Que­ste cre­den­ze non pos­so­no esse­re com­ple­ta­men­te con­fer­ma­te dai fat­ti, per rica­var­ne un giu­di­zio comu­ne e uni­vo­co. Riflet­to­no piut­to­sto una per­so­na­le *visio­ne del mon­do*, una sor­ta di ‘map­pa’ per­so­na­le e uni­ca.

Meglio la logi­ca? Meglio altri modi? Boh! Io la pre­fe­ri­sco e lascio gli altri sce­glie­re. L’im­por­tan­te è che sia pro­prio una scel­ta, non auto­ma­ti­ca né trop­po con­di­zio­na­ta.. e per que­sto direi che è comun­que buo­no saper pen­sa­re logi­ca­men­te, cri­ti­ca­men­te. Un po’ per parar­si il didie­tro dal­le fre­ga­tu­re (di chi sra­gio­na), un po’ per sape­re cosa esat­ta­men­te voglia­mo, e pro­cu­rar­ce­lo.

Eppoi, non direi che una logi­ca è del tut­to assen­te, in que­ste map­pe: spes­so ad esem­pio con­ce­dia­mo la fidu­cia sul­la base di pas­sa­te espe­rien­ze, o comin­cia­mo a cre­de­re per fede in for­za di uno sta­to di biso­gno inte­rio­re o per igno­ran­za.. ecco che si fan­no vivi dei moti­vi per­fet­ta­men­te razio­na­li, anche se sot­ti­li e spes­so poco chia­ri pure a noi stes­si. In que­sti casi si può dire che *in appa­ren­za* non c’è logi­ca, ma in real­tà essa è ben pre­sen­te, solo nasco­sta e mol­to per­so­na­le, più o meno vali­da ma di cer­to pre­fe­ri­ta, maga­ri incon­scia­men­te.

A vol­te allo­ra non tro­ve­re­mo al volo moti­vi per cre­de­re le stes­se cose, per­ché ognu­no di noi ritie­ne for­ti del­le ragio­ni che per altri non val­go­no altret­tan­to o sono sco­no­sciu­te.

La stret­ta logi­ca, moti­vi anche vali­di ma super­fi­cia­li per cui ‘si dovreb­be o no’ pen­sar­la così, spes­so non aiu­te­rà più di tan­to. Ad esem­pio, met­te­re sul­la bilan­cia i pro e i con­tro di un rap­por­to di cop­pia, spes­so non basta a capi­re se una per­so­na si ama o no! L’a­mo­re è sia qual­co­sa che dipen­de da fat­to­ri dif­fi­ci­li da met­te­re sul­la bilan­cia (impres­sio­ni, ricor­di, ..), sia da ‘quel cer­to non so che’ di inde­scri­vi­bi­le che ci fa sce­glie­re a vol­te l’ul­ti­ma per­so­na avrem­mo imma­gi­na­to.. Le azio­ni di una qua­lun­que per­so­na non sono sem­pre subi­to ricon­du­ci­bi­li a un buon moti­vo: maga­ri uno par­la bene per fre­gar­ci, uno rom­pe per­ché è sul­l’or­lo di una cri­si di ner­vi, una edu­ca male per aver­lo impa­ra­to dai suoi..

Allo stes­so modo, la logi­ca non arri­va a ‘bat­te­re’ la fede in un dio (o in cer­ti guru, nel­la magia, in cer­te ‘tec­ni­che’ di medi­ci­na alter­na­ti­va, ..) per­ché pur non aven­do alcu­na pro­va che una cosa esi­sta, è impos­si­bi­le dimo­stra­re che.. non esi­sta (es. dio, gli gno­mi del­la fore­sta, il Tiràc­chio)! Sen­za con­ta­re che la rigi­da fede, come altri siste­mi di pen­sie­ro carat­te­ri­sti­ci per ceci­tà, rifiu­ta logi­ca e pro­ve anche quan­do ve ne sono (es. nel mon­do vi sono sèt­te reli­gio­se i cui capi mira­no al dena­ro e alla sot­to­mis­sio­ne degli adep­ti, e pur essen­do que­sto evi­den­te e pro­va­bi­le ai fede­li tut­to pas­sa per la men­te meno che discu­te­re la rea­le san­ti­tà dei loro ‘mae­stri’).

Se una per­so­na cre­de cie­ca­men­te in qual­co­sa di debo­le o indi­mo­stra­bi­le, quin­di, la logi­ca spes­so non ser­vi­rà a mol­to nel cam­bia­re la sua opi­nio­ne. Inol­tre, se si rifiu­ta­no le con­clu­sio­ni di un ragio­na­men­to sen­sa­to e obiet­ti­vo, è faci­le che ci sia­no ragio­ni che non sono sta­te anco­ra por­ta­te alla luce: ragio­ni in qual­che modo vali­de per il nostro inter­lo­cu­to­re, il qua­le per l’ap­pun­to è for­se rigi­do ma cer­ta­men­te non stu­pi­do. Sareb­be scioc­co affon­da­re subi­to il col­tel­lo di un giu­di­zio seve­ro nei suoi con­fron­ti sen­za aver ben capi­to, e sen­za aver pure ripas­sa­to una vol­ta di più la cor­ret­tez­za del nostro ragio­na­men­to: la trop­pa sicu­rez­za può dar­ci la bel­lis­si­ma sen­sa­zio­ne di esse­re intoc­ca­bi­li, ma se poi abbas­sia­mo la guar­dia ci espo­nia­mo al rischio di una top­pa colos­sa­le! ;-)..

Se pro­prio si desi­de­ra affron­ta­re seria­men­te il discor­so, occor­re allo­ra fare un pas­so ver­so l’in­ter­no, a sco­pri­re la logi­ca *sot­to*: per­ché riten­go di non dover discu­te­re mai le idee dei miei geni­to­ri? Per­ché le inte­res­sa a tal pun­to l’o­pi­nio­ne dei com­pa­gni? ..Ecco, cose così. Ragio­na­re sì, ma ‘a bas­so livel­lo’, cioè sco­pren­do le cau­se di tali idee così infles­si­bi­li, o i loro sco­pi.

Que­sto modo di par­la­re è più deli­ca­to del nor­ma­le per­ché in gene­re si entra nel­la sfe­ra inti­ma di una per­so­na. Ciò richie­de una bel­la dose di empa­tia, per­ché si potreb­be­ro toc­ca­re cor­de pro­fon­de che si vor­reb­be più che altro difen­de­re! Ci vuo­le chia­rez­za. Ci vuo­le sen­z’al­tro il momen­to giu­sto, la com­pli­ci­tà giu­sta, e la voglia *reci­pro­ca* di affron­ta­re l’ar­go­men­to. E ci vuo­le l’in­ten­zio­ne di capi­re vera­men­te e di non dare per scon­ta­to di esse­re già bel­lo che nel giu­sto.

For­se non si arri­ve­rà a nul­la lo stes­so, ma il rap­por­to ne sarà comun­que miglio­ra­to!

Par­la­re di que­sto e in que­sto modo, vuol dire secon­do me cen­tra­re il noc­cio­lo, e ren­de­re que­sto tipo di discus­sio­ni estre­ma­men­te più signi­fi­ca­ti­ve del ‘No, IO ho ragio­ne, TU non stai usan­do il cer­vel­lo!’..

Atten­zio­ne anco­ra: un noc­cio­lo è il cen­tro vero del discor­so, e se sta un po’ nasco­sto e per i fat­ti suoi.. spes­so non è un caso. Occhi aper­ti, per­ciò: se nota­te che la per­so­na non se la sen­te o capi­te che non è il momen­to, agi­te da bra­vo ospi­te e alza­te i tac­chi.

Par­la­re e capir­si c’è sem­pre tem­po. Anche nel deci­de­re di rispet­ta­re una per­so­na si è già capi­to mol­to di lei: si è capi­to un suo biso­gno.

Per­ciò, il mio con­si­glio è di usa­re la ragio­ne (o meglio, le pro­prie ragio­ni) con abi­li­tà e mode­stia, impa­ran­do a vede­re con chia­rez­za ciò che ci acca­de, veri­fi­can­do spes­so la cor­ret­tez­za dei risul­ta­ti, pron­ti a cam­bia­re idea davan­ti a pro­ve più fre­sche.. e se pro­prio vuoi per­sua­de­re qual­cu­no su qual­co­sa, ricor­da che rispet­to, sti­ma e tat­to sono impor­tan­ti quan­to la logi­ca e l’o­ne­stà.

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